Premessa. Perché vale la pena di dannarsi per intravedere un ornitorinco
Amici turisti a testa in giù, diciamocelo: come resistere al desiderio di un platipo?
(Avvertenza per i nuovi lettori: i termini intercambiabili ornitorinco e platipo identificano la stessa, mirabile creatura australiana. Nel post Il platypus e l’ansia, i più curiosi troveranno l’abc – e tutte le altre lettere – del suddetto elusivo monotremo).
Ma perché resistere? Già resistiamo tutti i giorni all’entropia; almeno il platipo sarebbe bene non inglobarlo nel nostro guazzabuglio di cinismo e di affanni, tentando invece di crederci fideisticamente e di godercelo.
Anche perché la sua gratificante visione dura giusto pochi sudatissimi attimi, e per giunta, a differenza della Morte e delle Tasse, nemmeno garantiti.
Un po’ come il senso delle cose, che appena lo si intravede già sparisce. Come la vita intelligente nell’universo. O come un guizzo inatteso di adesione al mondo, per chi coabita con la Depressione… Puff, subito svanito, evaporato.
Mi raccomando il teleobiettivo.
Ma non è colpa nostra se gli orizzonti del nostro secolo si moltiplicano e si allontanano, se le calotte si sciolgono (ops, sì, è colpa nostra!). E allora come assecondare il desiderio di un platipo e riuscire ad avvistarne un esemplare?
Consigli per principianti (in appendice una comoda scorciatoia per pigri)
NB: Il desiderio di un platipo è interpretabile in due modi. Stephen Dedalus bofonchierebbe tra sé e sé: “Amor platypi, genitivo soggettivo e oggettivo”.
Genitivo oggettivo: è l’ambizione tutta bipede di scorgere un platipo, nella speranza di colmare i propri vuoti di Fede-Speranza-Carità tramite la conferma empirica della sua esistenza in the wild. Questo desiderio dell’oggetto-platipo somiglia a:
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- Alla papilla che pregusta il Frutto Proibito, il non plus ultra del bestiario australiano e probabilmente mondiale.
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- Al principio della scarsità della Rete.
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- A San Tommaso, e alla necessità che l’hegelismo dica il vero per mantenere tutti la calma.
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- Alla Scienza che invecchia e si smentisce ma che sempre scienza è.
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- All’intraprendenza dei cercatori d’oro, che oltre all’oro trovarono loro (i primi platipi).
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- All’incontentabilità e alla promozione 2×1 (perché rimirare separatamente un mammifero e un oviparo, quando il platipo è entrambe le cose?)
- Alla pignoleria e al consumismo, all’approfondimento e alla superficialità, proprio come illustrano la convulsa, contraddittoria danza dell’ornitorinco e il nostro odierno viaggiare qua e là, giusto perché tanto possiamo farlo.
Genitivo soggettivo: in questa accezione raggruppiamo tutto quel che desidera il soggetto-ornitorinco, e di cui possiamo servirci come indizio per scoprire dove vive. L’elenco include:
- Un ambiente australiano acquatico, di lago o di fiume. Non vanno bene i laghi di lacrime, ché l’ornitorinco ci vuole felici o almeno medi, niente musi lunghi.
- Un clima non troppo caldo (da cui, come location di prima scelta, la Tasmania o i laghi del Victoria. Ma anche le foreste pluviali del Queensland sono adatte, basta che sulla cartina del continente ci si mantenga sulla fascia destra).
- Una riva abbondante di terriccio, che possa ospitare una tana-tunnel di anche 20-30 metri (alla femmina piace deporre le uova in un luogo più impenetrabile di una panic room).
- Un’ampia offerta locale di nutrienti insetti acquatici, vermetti, crostacei e molluschi (e una volta giù in Tassie, per riempire i tempi morti, approfittatene per assaggiare, a qualche tavola per umani, il ghiotto salmone locale, i tipici tortini di capesante, le trote appena pescate dal genuino gusto terroso, le ostriche freschissime, il barramundi grigliato e il fish & chips, che diversamente dal fritto del Mainland non rimane sullo stomaco).
La pace nel mondoPace e tranquillità relativi, almeno apparenti. Poi su Twitter potete fare quello che volete, a meno che non siate un capo di stato o un ruspante seguaceterronedi Salvini.
Una tecnica rudimentale ma efficace per vedere un ornitorinco consiste, piuttosto che nel perdersi in calcoli astrali, nel farsi accompagnare a cercarne uno da chi è più esperto, come ho fatto io. Occhio però che oggi sono tutti espertissimi di ogni cosa, quindi statisticamente qualcuno mente: scegliete uno del posto, che conosca anche il numero civico del platipo (dall’Empire Hotel di Deloraine, giusto per fare un esempio, partono apposite passeggiate guidate gratuite sul far della sera: chiedete ai fidi Uffici del Turismo locali).
Cosa portare con sé nella quête del platipo (genitivo oggettivo)
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- Tempo da perdere. Va bene anche da non perdere, sarà speso ancora meglio.
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- Calzari
alatiimpermeabili e antiscivolo; protezioni fisiche e morali contro le eventuali intemperie.
- Calzari
- Un gadget tecnologico che ingrandisca ciò che si vede e che ne registri le prove (in alternativa, una macchina del tempo per tornare al periodo felice in cui le narrazioni erano solo cantate e tramandate oralmente, quasi tutti erano legittimamente analfabeti ma si sapeva ancora ascoltare).
- Il Rivelatore Speciale.
Dove e quando avvistare un ornitorinco
- Tutto l’anno, all’alba e al tramonto, quando le bestiole sono più attive nel fiume per cibarsi (di giorno languiscono) e c’è luce per le nostre pupille. Suggerisco lo stomaco pieno, per non spazientirsi.
- Località tasmane preferite: Latrobe (detta la “capitale mondiale degli ornitorinchi”), la Tamar Valley, il Lake St Claire. Ma chiedete sempre ai locals, sapranno dirvi chi abita in ciascun particolare fiumiciattolo e magari scoprirete anche che hanno una sauna nel loro giardino che vi lasceranno usare. O alla peggio vi presenteranno il loro amichevole alpaca (true story).
Cosa e come cercare
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- Una superficie acquatica piana e il più possibile ferma (quindi in caso di pioggia evitate, e in caso di torrente che scorre imbizzarrito preparatevi a faticare il doppio).
- La comparsa di cerchi concentrici sull’acqua: può trattarsi di un ornitorinco in apnea.
- Individuato un cerchio, sorvegliate attentamente fino a due minuti (la capacità di apnea del platipo) quella stessa zona di fiume: l’animale dovrà tornare in superficie per recuperare ossigeno. Allora si scorgerà parte del suo corpicino marrone comparire e poi scomparire velocemente, il becco e/o la coda. Spotted! Se poi lui decide anche di emergere per un giretto sulla riva, avete proprio fatto bingo – a patto di restare zitti e immobili, o lo spettacolo finirà subito. Ecco, avete visto un ornitorinco!
Il Rivelatore Speciale
A questo punto è anche possibile che qualcuno si chieda “E quindi?”, oppure, ancora più alla radice: “Ma perché dovrei farmi tutto questo sbattimento?” – e le domande sarebbero legittime. Per vedere un ornitorinco servono motivazione e pazienza, che potrebbero dileguarsi nel bel mezzo della ricerca.
E allora il miglior trucco è portarsi dietro un Rivelatore Speciale: trattasi di una persona unica e accuratamente selezionata, che acconsenta ad accompagnarci nell’insana investigazione o che proprio ce la proponga attivamente. Quel qualcuno la cui presenza accanto a noi ci faccia dimenticare di tutte le pippe mentali sciorinate fin qui; il cui sorriso stupefatto davanti all’apparizione del platipo ci convinca che alla fin fine, star lì per vedere un ornitorinco, uno scolapasta o una mazza da baseball, in fondo è uguale. E per un momento chissenefrega dell’hegelismo, della decadenza e delle turbe esistenziali, perché siamo innamorati, e malgrado i monotremi il mondo gira ancora secondo una logica. Allora sorrideremo ebeti all’ornitorinco, e ci sembrerà persino che lui ci sorrida di rimando.
Un’alternativa pigro-friendly
Se la Fortuna vi snobba ma proprio non potete tornare a casa senza aver visto un platipo, visitate il Platypus House – Monotreme Centre di Beauty Point, in Tasmania settentrionale, un posticino unico al mondo. Lì vi aspettano Jupiter (un bel maschio alpha), Poppy, Freya e altri loro amici, incluse delle echidne che verranno a gironzolarvi tra i piedi mentre scoprite tutto sui monotremi. Anzi, a dire il vero non vi aspettano, la vostra presenza non influisce sulla loro di una virgola, ma saranno comunque felici di farsi ammirare mentre si nutrono, si aggirano e vi osservano avvicinarvi estasiati. Potrete comprare persino un ornitorinco in lattina!
Questo è tutto! Avete incontrato un ornitorinco? Com’è andata? 🐾
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