Scegliete la vita; scegliete un lavoro; scegliete una carriera e mille altre cose – diceva una volta qualcuno correndo all’impazzata all’inizio di un film ultrapop. E io lo rideclinerei così: scegliete la vita, ma se preferite anche la morte, o i miracoli, insomma scegliete qualunque cosa vi garbi – un set di valigie con stampata la vostra gigantografia, uno squalo tigre, l’ispirazione per il vostro prossimo romanzo in feuilleton – e qualunque essa sia potrete tranquillamente andare a reperirla al centro commerciale Dubai Mall, luogo di meraviglie – lasciando per un momento da parte le riflessioni sull’ultracapitalismo – e di primati. Non nel senso di scimmie, benché qualche traccia ci sia anche di queste:
Potete andarci anche solo a curiosare, chiunque voi siate. Nessuno vi farà sentire non abbastanza ricchi o alla moda, né troppo stranieri. Sarete sempre i benvenuti e verrete presi sul serio da gentilissimi commessi e personale di servizio (a meno che non vi mettiate a sbaciucchiarvi in pubblico con la vostra dolce metà, che qui son gente seria, mi raccomando!).
Ho scoperto tante cose a Dubai nel mio fam trip insieme alle Travel Blogger Italiane, tutte impressionanti: architettura vertiginosa, luoghi di cultura, storia, natura (un deserto stratosferico), animali particolarissimi (potevano mancare?). Ma non posso non rievocare per primo uno dei posti che, lo si voglia o no, più simboleggiano la città. Dove se la situazione lo avesse permesso probabilmente mi trovereste tuttora – ebbene sì -, e non solo per godere della sua vitale aria condizionata. La quale d’altronde a Dubai c’è proprio ovunque, persino ad alcune fermate di bus.
Il centro commerciale Dubai Mall: record e seduzioni
Aperto nel 2008, il centro commerciale Dubai Mall è il più grande del mondo per numero di negozi: 1.200 attività operanti, 200 ristoranti (tra cui GIA che tra le varie prelibatezze serve arancini al nero di seppia che mi hanno fatto piangere di bontà)
e 14.000 posti auto con servizio di valet parking, che immagino particolarmente utile a chi lavora lì e desidera riguadagnare la via di casa a fine giornata. Se da dentro al Mall imboccate l’ingresso per salire in cima al Burj Khalifa, il grattacielo attualmente più alto del mondo (830 metri!), vi godete le proiezioni a tema spaziale (!) in ascensore e poi dal belvedere panoramico guardate giù, vedrete una parte del Mall: è quella roba lì sulla sinistra nella foto qui sotto. Tutta la sinistra.
Capogiri e titanismo
Eppure nemmeno entrando di persona nel Dubai Mall si riesce a verificare interamente quanto sia enorme. Dentro si trovano, tra le altre cose:
- il più grosso suq dell’oro al mondo;
- un cinema con 22 sale;
- centri di intrattenimento per ragazzi di ogni età;
- una pista per pattinaggio su ghiaccio di dimensioni olimpioniche (mentre nel Mall of Emirates, centro commerciale “rivale” lì in città, hanno creato direttamente una pista da sci con tanto di funivia, dove i ragazzini che poi partono per la settimana bianca in Europa hanno modo di conoscere la neve e imparare a sciare);
- hotel di lusso;
- lo scheletro di un dinosauro del Giurassico lungo 24 metri con l’80% di ossa fossili originali (ha anche un nome amichevole: Dubai Dino!);
- il negozio di caramelle più grosso del mondo;
- un parco di realtà virtuale;
- una casa dell’orrore;
- installazioni varie.
E chissà che altro! E soprattutto c’è, fiero e in bella vista anche per chi non ha il biglietto, il Dubai Aquarium & Underwater Zoo. Titanico acquarione che ospita una selezione di creature (33.000!) talmente inusitate molte delle quali non avevo mai visto, benché ami frequentare posti acquatici del genere.
Un acquario e un benessere inatteso
Una particolarità sull’acquario? Possiede il pannello di vetro più largo al mondo e un enorme tunnel da dentro al quale sentirsi fluttuare insieme ai pesci tropicali. Da qui, tra uno squalo sega e una manta XXL, ogni tanto si incontra persino qualche sub di passaggio.
Ora, io lo so cosa state pensando: un posto del genere, nella sua totalità, è il regno del consumismo più sfrenato e dovrebbe come minimo incutere qualche soggezione nel visitatore modesto e timorato. Non avete tutti i torti. Eppure a differenza di altri luoghi di simile caratura (tipo il lussuoso GUM sulla Piazza Rossa a Mosca o postacci americani quasi del tutto sprovvisti di librerie) io al Dubai Mall mi sono sentita libera, non snaturata, non costretta dalla contingenza a scialacquare i miei euro né i miei dirham (la moneta ufficiale su cui sono raffigurati, tra gli altri simboli, la tipica caffettiera per il caffè arabo e il falcone tanto caro agli emiratini nonché alla sottoscritta), né indotta a percepirmi o a desiderarmi diversa da come volessi essere.
Questo malgrado qualche mancamento nell’area Fashion Avenue, entrando in certi negozi curatissimi le cui merci avevo lumato per mesi su Asos durante il lockdown. Ma alcuni capogiri li avevo messi in conto, e francamente hanno avuto un loro perché. Comunque, per fare ammenda per essermi lasciata sedurre dalle merci, dai record, dall’opulenza e dallo sfarzo, mi sa che prossimamente mi iscrivo di nuovo all’università per studiare qualcosa di puramente speculativo. E comunque prima o poi negli Emirati ci torno.
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