Per dimenticare un attimo la tragedia dei koala in estinzione, ho fatto un giretto a Raymond Island, l’isola dei tanti koala sani, liberi e osservabili da vicino!
Raymond Island, l’isola felice dei koala
Questo post, oltre a fare il punto sullo status di conservazione degli amati marsupiali, risponde anche alla domanda: qual è il posto migliore per vedere i koala in natura, in libertà e da vicino? Da quando ho visitato la famosa oasi di pallottolini grigi a 300 km da casa mia (Melbourne), non ho più dubbi.
Insomma, se amate i koala e vi state chiedendo dove vederli: dovete andare a Raymond Island. Obbligatorio. Tassativo. Imprescindibile. Smettete di fare quello che state facendo, chiudete tutto e correte a Raymond Island – Victoria, Australia. (Allo stesso modo di come, se amate i vombati come la sottoscritta, dovete assolutamente andare a Maria Island, Tasmania – il loro Eden).
Sapete quanto ci vuole, dal paesino di Paynesville sulla terraferma, per arrivare a destinazione in traghetto (attraverso una striscia d’acqua di 200 metri che sembra mare, ma che in realtà è un lago)? Un minuto e quaranta secondi. Non fate in tempo a scattare una foto che siete già arrivati. Gratis!
200 metri, e niente più koala in estinzione
Non si pagano né la traversata né l’ingresso sull’isola, inspiegabilmente, in un Paese dove anche molte attrazioni naturalistiche costano eccome. Qui per qualche dollaro potete portarvi anche la macchina, ma non serve davvero: l’isola è lunga 6km e larga due, e la potete girare tranquillamente a piedi, per ammirare anche meglio la sua fauna.
Oppure si noleggiano i risciò! – Fu così che imparai che in Australia esistono gli stessi risciò a pedali del litorale adriatico (alla cui visione ho avuto un’impennata di nostalgia e stavo per tuffarmi dentro a uno di quelli che passavano, tra una nonna e un nipotino pedalanti; ma subito sentire i loro “yeahhh” canini mi ha riportata alla ragione, e ho proseguito camminando).
Ma Raymond Island non è in primis un’attrazione: ci risiedono delle persone, altre ci vengono nella casa di vacanza, e i turisti ci passano qualche ora oppure una notte o due. Per i koala. I magnifici, stupefacenti, meravigliosi orsetti koala.
Va detto che tutta la zona dei Gippsland Lakes, nel Victoria, merita una visita, soprattutto per gli amanti delle attività acquatiche – nuoto, pesca, surfing, canoa, barca… Qualunque attività sull’acqua o nell’acqua possiate immaginare, da queste parti è praticata, per un turismo locale specializzato molto attivo. Questo lo riferisco ma senza aver provato niente: sono pur sempre colei che vive down under senza aver mai agguantato una tavola da surf… ergo, torniamo ai koala.
Koala in estinzione, un rischio concreto
Ricordate la notizia piuttosto recente che gli assonnatissimi marsupiali sono funzionalmente estinti? È la verità. Stanno declinando così rapidamente che vederli in natura è sempre più difficile. Non è neanche detto che la generazione dei bambini di oggi, un domani, riesca ad avvistarli tra gli eucalipti australiani. Secondo alcune stime scientifiche, intorno al 2050 potrebbero rimanerne solo negli zoo, tipo i panda.
Ora capirete la necessità di andare a Raymond Island se volete vederli con i vostri occhi. Voglio dire, chiaramente in Australia ci sono ancora svariati altri posti dove con spirito di osservazione e buona volontà li si trova, ma qui non li dovrete nemmeno cercare: vi basterà incamminarvi e vi appariranno, circondati da un alone di beltà, morbidezza e perfezione.
La mamma e il piccolo
Controllo e salvaguardia dei koala in estinzione
Ma perché una situazione tanto fausta? Semplice: è un’isola, e di ridotte dimensioni. Ad oggi ci vivono 300 koala e il loro numero è monitorato. Se aumenta di troppo, alcuni esemplari vengono trasferiti altrove in zone da ripopolare. Ad esempio, nel 2010 erano saliti a 600, troppi per garantire spazio vitale e cibo a tutti. Esiste persino – sebbene non sia riuscita ad approfondire – un programma di controllo di fertilità koalica!
Genesi di un’oasi
I koala di Raymond Island vi furono trasportati nel 1953 da Phillip Island, la più celebre isola del Victoria (di cui ho raccontato qui, tra Grand Prix e biondaggine interiore), per garantire loro una buona dose di tranquillità. Infatti, già cent’anni fa stavano per sparire da tutto lo Stato (anche perché i colonizzatori bianchi li cacciavano per la pelliccia!), e così si cominciò a spostarli sulle isole, per garantire assenza di predatori e controllo dei movimenti. Svelato l’arcano.
Una giornata speciale sull’isola
Per la visita: portatevi il binocolo, pranzo al sacco (non ci sono negozi sull’isola, per quanto ogni venti minuti possiate farvi traghettare sull’altra riva e andare al bar) e un teleobiettivo. Ci sono anche tantissimi uccelli esotici da avvistare (60 specie!), e con un po’ di fortuna anche la cara vecchia echidna di quartiere, che vi verrà incontro con i suoi occhietti miopi. Vi sembrerà di stare in un’epoca più antica, felice e feconda, in cui la natura è ancora libera e fiorisce all’infinito nelle sue creature.
Tortora alibronzate, fam9sa per fare la ruota con la coda tutta iridescente Echidna
Picnic all’ombra dei koala
A me è capitato di pranzare con calma in riva al lago, rimirando le coppiette di cigni neri in un posticino riparato da alberi e canneti, e di accorgermi solo alla fine che sull’eucalipto sopra la mia testa dormivano non uno, ma ben due orsetti koala, mamma e figlio! (Per sapere come riconoscere maschi e femmine, e per ogni altra curiosità su questi stupendi animali potete leggere la mia guida definitiva linkata alla fine del post).
L’imperdibile photo opportunity Il mio picnic
Il piccolo era probabilmente l’esemplare più buffo che abbia mai incontrato: cercava di seguirmi con lo sguardo mentre zompettavo sotto al suo ramo per fotografarlo, ma ogni tre secondi, quasi ritmicamente, la testa gli ricadeva giù per la troppa sonnolenza. Animali fattissimi e dove trovarli.
Qual è la stagione migliore?
Dimenticavo: la primavera è la stagione in cui i cuccioli di koala sono al massimo del loro splendore, seduti vicini alle mamme o direttamente in groppa. Se ci andate in questa stagione, portatevi anche un cucchiaino, affinché possano raccogliere i vostri resti quando vi sarete liquefatti per la tenerezza. Vi ho avvisati.
Il mio video (mani tremolanti per l’emozione):
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Grazie e buona lettura! 🙂
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