Dove vanno a finire tutte le cose che si perdono?
Anelli
Ho perso la fede. No, non la Fede – quella, ne sono certa, non mi abbandonerà mai (la Fede è quella in James Joyce, ovviamente). La fede: quella che si porta all’anulare, con incisi all’interno una data e il nome della persona amata. Quella che speravo mi sopravvivesse.
Ultimamente mi stava un po’ larga. Ieri, bricoleuse per un giorno, ho costruito il soppalco per i miei porcellini d’India; ho mescolato il fieno; ho pulito qua e là; quando infine mi sono lavata le mani, la fede non c’era più. A. dice che salterà fuori, io invece me la immagino prosaicamente finita giù, nel nero pozzo senza fondo degli scarti organici umani, traghettata dall’indulgente oblio dello sciacquone del wc. Avrei riso molto, se non fosse che invece ho pianto.
Rimandi
L’episodio mi ha ricordato quando ero appena scampata all’attentato a Parigi. Tre giorni dopo, l’anello che porto all’altra mano, un bell’anello con il brillante, un antico regalo di lui, era scomparso. All’epoca ero dimagrita molto in fretta e l’anello si sfilava facilmente; ho pensato che dovevo averlo perso al supermercato, riempiendo i sacchetti, tra una purée de fruits e un paquet apéro di crudité. A sorpresa, il dispiacere non arrivava. Speravo giusto che lo trovasse qualcuno che era povero, e che ne facesse buon uso. Ero ancora troppo sconvolta dall’Apocalisse, e incredula di avere ancora braccia e gambe senza fori di pallottole; non riuscivo a provare nessun’altra emozione, tanto meno per un cerchietto di metallo inanimato. Il quale, l’indomani, è ricomparso: se ne stava tranquillo in frigo, dentro al tagliere di aringhe che avevo preparato. Discuteva di Proust insieme alle cipolle.
Calopsitte
Qui a Melbourne, quello stesso anello con brillante piaceva tanto a Smoothie. Smoothie era il mio pappagallino, la mia calopsitta.
(Ho raccontato la sua storia d’amore nel post qui sotto)
Non era realmente di mia proprietà, anche perché abitava nella voliera di un giardino pubblico; ma gli uccellini scelgono le persone, e lui aveva scelto me, salutandomi sempre con gioia nonostante la mia inabilità alla vita.
Conservo una sua piuma giallina in un cassetto: gli si era staccata e lui me l’ha passata attraverso la rete della voliera, sapeva che la desideravo. Voleva a tutti i costi giocare con il mio brillante, combattendoci con il becco, e io ero un’umana fin troppo permissiva, tant’è vero che ancora oggi il mio brillante balla un po’ e rimane incastonato per miracolo. Invece la mia fedele calopsitta, dopo due anni di amicizia e trillini, non c’è più.
Rimane un brillante, solitario e solo, senza fede sulla mano compagna, e senza calopsitta che ci giochi insieme.
Legami
Dopo essere rimasto vedovo l’anno scorso, Smoothie aveva trovato un’altra compagna: Spritz. Una bella e vanitosa pappagalletta di paese, anche lei con i suoi due pomellini rossi d’ufficio sulle guance; ma che al contrario della dolcissima femmina precedente faceva sempre la preziosa, preferendo sbecchettarsi le penne e sonnecchiare piuttosto che tubare insieme a lui.
Spritz non mi ha mai calcolata, nonostante avessi scoperto un suo debole per la musica classica che sfruttavo a mio vantaggio per farla avvicinare almeno un po’. Smoothie non deve mai aver capito perché questa nuova amica rimanesse così sulle sue; eppure non ha mai smesso di fischiettarle motivetti e di starle vicino, protettivo, senza mai perdere il buonumore. Ricordo ancora il giorno in cui me la presentò, dopo il periodo di lutto e solitudine della vedovanza: era così felice! Svolazzava senza sosta da me a lei, e da lei a me, per farci conoscere, fiero e di nuovo allegro. Nei momenti bui in cui credo di non aver imparato nulla a Melbourne, il pensiero del mio buon Smoothie e di tutte le piccole cose che mi ha insegnato mi bussano delicatamente alla porta.
Assenza
Ma ora Smoothie non c’è più, e io questo non l’ho capito davvero. Non sono triste, perché tutta quella sua gioia è ancora in me e non se ne andrà così facilmente. O forse perché l’Apocalisse mi ha lasciato in pegno una certa anestesia per le morti, dalle più grandi alle più piccole. Però osservo le reazioni altrui, e quelle fanno male.
Adesso Spritz, al mio arrivo, invece di rigirarsi e rimettersi a dormicchiare con indifferenza, fa il cinguettio di Smoothie, quel verso preciso che era solo di lui e solo in risposta a me – tant’è vero che la prima volta l’ho cercato invano credendo di trovarlo ancora. Invece era Spritz. Ora si avvicina, agitata, trilla dubbiosa in risposta alle canzoni che escono dal mio smartphone; chiama, ripete il verso di lui e non sa più che altro fare. Dunque aveva sempre capito tutto, studiando me e le nostre interazioni, solo che ne aveva fatto un suo segreto.
E poi c’è il mio umano, A., che si era affezionato tantissimo alla nostra calopsitta, e che ora quando ne parliamo si fa torvo, smarrito. Provate voi a vivere a sedicimila chilometri da ogni affetto e a perdere il vostro piccolo compagno locale, il migliore, quello che non vi giudica mai, che non vi impone codici aziendali o indici di produttività, a cui non interessa se quel giorno siete più o meno brillanti, che chiede solo amore e grattatine sulla testolina.
E ora io mi domando: dove vanno tutte le cose che si perdono? Gli anni d’amore contenuti negli anelli; le piume degli uccellini meno una; l’età dell’innocenza?
Commenti
94 risposte a “Perdite. Di anelli, di calopsitte e d’altro”
Una buona parte delle cose che si perdono le trova Sara Provasi, mi pare.
L’anestesia per le morti la condivido.
O forse, una forte parestesia, ecco.
Smoothie 🙁
Hai ragione, parestesia è il termine più adatto. Però non so se è un bene o un male. Quindi non so neanche se dirti che mi dispiace anche per te o no :/
No, non dispiacerti.
Non mi impedisce di essere umana o di sentire la mancanza, solo la ottunde, nasce dall’abitudine: ripetuti shock portano a una minore reattività.
http://barbarapicci.com/2019/10/27/streetart-innerfields-tbilisi/
In quel senso dicevo che non so se sia meglio o peggio; rimango nel dubbio, che le domande oggi son già andate tutte. ;*
Eh sì. Io, comunque, la vivo come una benedizione.
Una carezzina e un grattino sulla testa a te.
<3
Stupendo!!! Grazie!! *_*
Cascava a fagiuolo 🙂
Grazie Paola bella ♥️
Che bello! 🙂 Infatti Sara trova molti dei carrelli che si smarriscono qui da me.
(Su Repubblica c’è un articolo che mi ha fatto pensare a te oggi, c’erano tante bici storiche; però non ho potuto commentartelo. Ma non ricordo altro, sono in dormiveglia 😜).
🖤🖤🖤🖤🖤🖤🖤🖤🖤🖤🖤👍
Le cose smarrite non andavano a finire sulla Luna? Almeno secondo quel che ci raccontavano da bambini… però per me è una bella immagine, un cratere lunare pieno di cose che ho smarrito…
Io che perdo di tutto penso sempre che un giorno qualcuno mi bussi alla porta con una sacca piena di cose mie♥️
Mi piace pensare come te che le cose perdute vengano ritrovate da chi ne ha più bisogno
Vanno, certo, a finire dove finisce tutto, o meglio, dove tutto si trasforma, negli onnivori ritmi dell’universo, ma, finché noi siamo qua, in un cero modo resta nel nostro groviglio di corpo, pensieri, emozioni, ci ha trasformato, continua trasformarci, ci rende come siamo…Un abbraccio
Effettivamente a volte la casa rimanda fuori cose impensabili! Nel mare, l’incubo peggiore al riguardo! Magari la ritrovi in una bottiglia… Un pesce, mmm, più facile trovarci dentro anelli di plastica 🙁
Ciao Vittyna 😘
Sarebbe almeno una consolazione. 🙂
Credo anch’io. 🙂 Grazie mille Silvia 😘
Sì, nell’Orlando Furioso, Astolfo cercava il senno smarrito sulla luna 😍 (Spero di non aver sbagliato personaggio, son passati anni)
Io perdo poco perché ho poco, a pensarci (in senso buono) 🙂 Però sarebbe bello, alla Carramba 😄
Ciao Ale 😘😘😘
Capisco il tuo smarrimento per la perdita della fede. Io l’ho persa lo scorso anno, nel mare. E molte volte penso a come sarebbe bello se un giorno la potessi ritrovare magari dentro a un pesce, come in una fiaba che mi raccontava mia madre.
Spero tanto tu possa ritrovarla in casa. Mia madre diceva ” la casa nasconde ma non ruba ” Hai visto mai??? Un abbraccione, ciao!!! ❤
Grazie della soffiata!
Adoro il commento di Vittynablog sulla fede dentro un pesce a una che ha perso la fede a prossimità di due porcellini! 😉 🙂 🙂 🙂
Alex
Ciao Lucy, che bella la foto dell’opera di Marinetti.
Ce l’ho anch’io! Al museo del ‘900 a Milano non uscivo più dalla sala dei futuristi.
Forse la tua fede è là ora: se l’è messa Boccioni… l’ho visto!
Ogni cosa rimane nel nostro personale mondo parallelo fatto di ricordi, dolori, pappagallini e oggetti smarriti. Sei grande! ❤
Eh. Che bella domanda. Io non sono credente, e penso che dopo la fine delle nostre vite terrene non vi sia null’altro. Però credo anche che ci sia un attimo, l’ultimo, in cui tutto il tempo si concentra, come in Big Bang al contrario, e dove ritroviamo tutto ciò che crediamo di aver perso: amici, nemici, oggetti, emozioni.
Pur essendo maschio adoro portare anelli (da maschio però. eh!) e tante volte anche io ho avuto vicissitudini simili alle tue, con anelli che si smarrivano nel taschino, o la persona che me ne voleva regalare uno (mia madre) che doveva fare da spola con il gioielliere perché la taglia era sempre sbagliata… Beh, la fede in fondo è solo un oggetto, per quanto tu ci possa essere affezionata. Capisco che ti dispiaccia averla persa ma… a parte che potrebbe sempre saltare fuori… la puoi sostituire con un’altra. Invece gli animaletti sono compagni unici. E non ti devi angustiare se non piangi per la loro perdita. Ti assicuro che un giorno lo farai, magari quando non te lo aspetterai più, avverrà quasi a tradimento, sbotterai e verserai le lacrime che adesso non hai versato. Lascia che le cose procedano con i loro tempi. Spesso forzarle può essere controproducente…:-*
Vero, chissà! Gli anelli uno dovrebbe sempre comprarli di persona, anche se sono regali. Ah, comunque da ieri ne ho un altro sostitutivo, finché non vado a Milano a rifare quello vero (perché come dici tu, in fondo sono oggetti) 😊 L’unico anello sostitutivo possibile: piccolissimo con un micro teschietto 😄😍
♥️
Hai descritto una cosa che secondo me esiste, ma non per forza alla fine: l’esperienza della madeleine proustiana. ♥️
♥️♥️♥️
Ma magari 🙂
Il museo l’ho visto per la prima volta quest’anno… Non ci ero mai stata e mi stava venendo il complesso. Ci sono stata l’ultimo giorno prima di tornare quaggiù. Inutile dire che è stratosferico 😍
Ci ho pensato: chissà se me la trovano loro, c’è una possibilità (anche se non ci credo) che sia finita in qualche sacco di fieno 😍
Comunque anche io sono affezionatissimo al mio odierno unico anello d’argento, che un tempo mi scivolava sempre perché era troppo grande, allora ho cominciato a metterlo al pollice, cosa che avevo sempre ritenuto, negli altri, di alta cafoneria! :-D… Poi un giorno ho provato a rimetterlo al medio, dove avrei sempre voluto tenerlo e… sorpresa, mi stava: mi si era ingrassato il dito! Anche se, a dirla tutta, lo tengo al medio della mano destra, non quello della sinistra dove avrei voluto averlo, perché, come intuirai facilmente da te, il medio della sinistra è leggermente più sottile per il mio anello. 🙂 Storie di anelli, per adoratori degli anelli a cui attribuiscono significati ultraterreni.
Cara Lucy mia mamma mi ripete sempre “la casa nasconde, ma non perde” quindi mi auguro che tu possa ritrovare in casa la tua fede. Fortunatamente ho perso ben pochi oggetti, ma quei pochi che ho dimenticato da qualche parte mi piace pensare che siano stati trovati da qualcuno che ne possa avere bisogno 🙂 una magra consolazione
Sì perché poi gli anelli belli, quelli del materiale giusto, sembrano sempre nuovi anche quando ce li hai da anni e anni *_*
Grazie Valentina cara! Spero sempre anch’io che almeno le cose non finiscano sul fondo di un cassetto sconosciuto ma vengano attivamente usate e portino del bene 🙂
Il mio fedele anello d’argento, compagno di tante battaglie, che ne ha viste tante, lo indosso solo quando esco. Quindi, quando c’è stato un periodo in cui stavo male e non uscivo più di casa, si era tutto opacizzato, il poverino. Era come se il suo stato riverberasse completamente il mio.
Poi però è bastato fargli prendere un po’ d’aria e luce per farlo tornare splendente e a essere invidiato (rodetevi il fegato nemici miei! 3:-) )
Non essendo d’oro, non gli ho mai fatto toccare acqua, che non si sa mai, che non vorrei mi si rovinasse… 🙂
Quanta premura, bravissimo! Io no, non li levo mai, ma per pigrizia più che per ragionamento! Ma lo sai che, a proposito dell’anello che ti riverberava (questi segni sono fighissimi, beh il metallo come materiale è piuttosto sensibile), qua vanno ancora di moda gli anelli dell’umore? Sono pure tentata dal comprarne uno e sentirmi sweet 16 again, ma poi sono troppo brutti!
Le cose non si perdono, cambiano semplicemente di posto. La tua fede sarà in un posto improbabile e la ritroverai oppure sarà vicino a te e resterà nascosta per sempre. Pensa solo ai calzini nella lavatrice: ne metti sempre due e ne ritrovi sempre uno solo! Ci sarà da qualche parte un raduno di calzini scompagnati…
Ma quanto è vera poi la storia dei calzini? Io sto sempre attentissima, faccio cernite frequenti, eppure oh, c’è SEMPRE il calzino spaiato (e non sempre lo stesso), non lo so com’è possibile!! 🙂
Grazie mille Anto :***
Io cerco di non pensarci alle cose che si perdono. Se tornano bene, altrimenti cerco di viverci senza. Discorso abbastanza insensibile che vale per oggetti, anelli, fidanzati e amici. Per fortuna al momento ho solo perso la scatola del telefono.
All’anestesia dell’Apocalisse mi sono venuti i brividi ❤
Io non so dove va a finire tutto quello che perdiamo, certo mi piace immaginare che qualcuno le trovi e che nonostante siano state una sorta di fine per me, possano essere un inizio per altri invece. Magari è stupido pensarla così, eppure credo sia impossibile poter immaginare questi oggetti abbandonati o sprofondati nel nulla. Qualcosa deve pur accadere e allora perché non immaginare qualcosa di positivo? 🙂
Ma di solito io sono superinsensibile, mi piace come strategia. Fai bene! Poi va beh, il premestruo raddoppia le reazioni (anche se sfogarsi tutto subito è salutare). Ha un senso questa risposta? 😅
La tua positività capita a fagiuolo… Magari un giorno riuscirò a smettere di immaginare il mio anello nelle fogne 😅
Nel frattempo, tanto per gradire e per sicurezza, ho riesumato uno degli anelli di mia mamma e me lo sono messo (al medio, così non scivola manco a a pagarlo, anzi dovranno segarmi via il dito quando vorrò levarlo).
L’avevo sentito piangere nella sua scatolina, voglio vivere diceva.
Io in premestruo mi devo trattenere perché divento super emotiva! Una volta ho pianto perché le amarene in inglese non hanno un nome specifico, scatenando l’ilarità del British boyfriend che non capiva il dramma 😀
Purtroppo le cose si perdono. ma vuoi mettere quant’è bello poi ritrovarle?
https://viaggiermeneutici.com/2015/06/04/lavvocato-delle-cose-perse/
Ma come non hanno un nome specifico?!? Mi sembra sufficiente per scatenare una bella crisi di pms!! 😀
Non li conoscevooo! :-O Davvero so’ brutti?! Perché mi è venuta una voglia matta di averne uno – che poi costano pure poco – ! Ma che colori fanno? Azzurrino? Viola? Beh, non so se sarebbero adatti per un maschio… 😀
Di solito variano tra il nero e il blu-verde, a seconda appunto dell’umore (!) 😀 Secondo me sono anche neutri alcuni, niente di troppo femmineo! Io ne ho avuti tanti ed effettivamente sono proprio simpatici, sono le strutture fuori che qua tendono a essere per ragazzini. Ma ora mi è venuto in mente pure quel soprammobile sensibile al meteo che in caso di pioggia diventava da rosa a blu o viceversa, sempre anni novanta naturalmente, devo informarmi se anche quello lo vendono! 😀
E allora hai fatto benissimo! Venghino gli anelli e i ricordi degli anelli, venghino! :))
Che caro 🙂 Anche se con il punto degli amici persi hai toccato un tasto dolente qui 🙂
😁
A questo punto sto seriamente prendendo in considerazione l’idea di prenderne uno! 😀 Il soprammobile ce lo avevo! Era bello! Pensa che lo avevo comprato io stesso durante una gita alle elementari – oltre a un paio di coltelli, che chissà come mai dei commercianti stronzi mi avevano venduto non tenendo minimamente conto della mia minore età; tra parentesi ci fu anche uno di noi che ci si bucò subito con un coltello comprato perché pretendeva di giocare a pallavolo tenendolo alla cintura!! quanti ricordi! – !
Che volpe questo compagno! Spero che lo trovi un anello dell’umore! Anche a me piacerebbe riaverne uno ma mi sa che faccio prima a tornare in Italia, per un design sobrio 🙂
Sì, non brillava per scaltrezza, però a sua discolpa si può dire che era molto piccolo e non aveva molte esperienze della vita… Tra l’altro lo facemmo cagare addosso per le conseguenze! 😀 Ci fu uno che gli raccontò di un suo amico che un giorno si era punto con una siringa e poi era morto! Dunque lui ci pensò un po’ su e poi dovette confessare ai professori quel che gli era successo per farsi medicare, temendo di morire in qualche modo per complicazioni varie! Che poi era anche uno dei miei migliori amici 😉 😀
Per l’anello, sennò c’è Amazon e simili, anche se preferirei trovarlo altrove… Dopo faccio una ricerca e vediamo quel che si può trovare…
Se poi effettivamente lo prendi fammi sapere! 🙂 L’amico della siringa era un genio del male 😀
A proposito di anelli, io non sono una che perde le cose, ma ho perso il brillocco che stava nel mio anello di fidanzamento. Allora, quel sasso aveva un valore economico (non miliardi x fortuna) ma aveva un valorone affettivo. La cosa comica è che lo avevo ricevuto solo, senza anello sottostante e quando l’ho portato all’orefice per farlo completare in una splendida battuta ho detto “l’ho trovato sulla spiaggia”…. Dove mi ha salutata andandosene x sempre? Sulla spiaggia 😨.
Non ci credo! °_°
Ho letto che gli anelli dell’umore si potrebbero trovare anche in cartoleria, male che va dai “cinesi”, che vendono tutto… Sì, penso che proverò a vedere se in zona qualcuno lo vende. Se poi non dovesse piacermi posso sempre regalarlo a qualcuno. 😉
Effettivamente quello che raccontò la storia della siringa era, ed è (suppongo), un gran stronzo. Si divertì tantissimo a terrorizzarlo. Anche se poi fu grazie anche a lui se il mio amico accettò di dire tutto ai professori e farsi disinfettare, dunque male fu, ma a fin di bene!
Certo che nei commenti ai blog vengono fuori sprazzi di vita bellissimi 😀
😀
Non so perché ma leggere le tue domande alla fine del post mi ha fatto venire le lacrime agli occhi – forse è la forma molto poetica, forse che la morte degli animali per me è sempre un tasto dolente, comunque sia questo articolo è bellissimo!
Tu lo sai che nell’intera blogosfera sei una delle persone che stimo di più, quindi ciò mi riempie di gioia – anche se l’argomento rimane quello che è. <3
💚💕💜🌟 e un abbraccio a distanza!
^_^💜💜💜💜💜
Hai materializzato le mie più grandi paure! Infatti anche a me gli anelli stanno solitamente larghi, e per non perderli di solito acquisto dei fermanelli stretti da mettere davanti ai miei per impedire che scivolino. Non sarà bellissimo ma meglio questo che perdere gli anelli a cui sono legatissima: una è una veretta di brillanti che era del 50° anniversario dei miei nonni! Il fatto è che le dita si gonfiano l’estate e quindi non potrei neanche farli stringere.
Proprio per questo non faccio stringere i miei… e che dire… per il fermanello fai benissimo. Questo mi è servito di lezione. Appena torno a Milano vado nella stessa gioielleria e faccio rifare tutto uguale. Dev’essere proprio bello un anello del 50° anniversario!!
Mi hai lasciata con un dubbio amletico perchè non ho mai pensato a dove finissero le cose perdute. Piango e mi dispero sul momento ma poi me ne dimentico perchè alla fine se perdo un oggetto materiale o una persona, so che ho ancora i miei ricordi che tengo stretti. O al massimo, ricompro lo getto e creo nuovi ricordi con esso.
Piangere e disperarsi sul momento è salutare secondo me, almeno ti esce tutto e subito!
Perdere fa parte della vita. Purtroppo non so dirti dove vanno a finire le cose che perdiamo, ma mi piace pensare che tutto avvenga con un senso, che ci debba insegnare qualcosa, anche se quando capita non lo vogliamo capire.
Secondo me nella realtà non è così, ma rimane la migliore interpretazione che possiamo dare ;*
Mia mamma due anni fa perse un orecchino d’oro da poco regalatole da mio papà. Non ti dico il cercare. Il mese scorso, nel fare il cambio armadi, lo abbiamo ritrovato in una scatola, insieme a un paio di scarpe che non indossava da un po’. Perciò non perdere le speranze! 🙂
Per Smoothie mi dispiace davvero tanto. Il mio cane se n’è andato pochi giorni dopo di lui, e ancora non ho realizzato…
Non so rispondere alla tua domanda, ma di certo un pezzetto di quel che perdiamo rimane aggrappato con forza al nostro cuore. ❤
Mi dispiace tantissimo per il tuo cane :(( Non credo al paradiso per gli umani ma a quelli per gli animali sì, quindi probabilmente lui ora sta nel paradiso dei cani e scodinzola felice. ❤
Mi ero persa questo post fantastico, triste e meraviglioso.
(Mio babbo perse la fede nuziale nel wc il giorno dopo il matrimonio. Credo la abbia rifatta fare tre volte, almeno. Siamo persone dotate in famiglia)
Ma come, già il giorno dopo? Chissà che allegria! Anch’io ero davvero convinta di averla persa nel wc comunque. Non me la aspettavo proprio a venir fuori così, mentre nutrivo le bestiacce. 🙂
Che dire?! ho scoperto un nuovo termine “calopsitta” proprio non lo conoscevo… ammetto la mia ignoranza… ma sono felice che l’anello sia stato ritrovato 🙂
Grazie cara!! Non sai la sorpresa!! 🙂
Ti ringrazio ❤ Sono contenta tu abbia ritrovato il tuo anello 🙂
;********
Mi trasmetti sempre emozioni con i tuoi post. Le cose smarrite finiscono in fondo al mar😉
Dai, allora le ha trovate Ariel 🙂
Ma la mia fede no, che intanto l’ho ritrovata, muah muah muah! 😀
Quella è la cosa più importante <3
Invece a me dava proprio un senso di mancanza, anche se lo so che le mancanze sono ben altre. Per fortuna l’ho ritrovata quando non me l’aspettavo più 🙂
Anche io ho perso la Fede. L’ho tolta un giorno che ero molto arrabbiata e non pensavo che l’avrei più rimessa. E così è stato. Anche se ora non sono più arrabbiata e ho la sensazione che non serva averla per sentirsela addosso. E io ora me la sento proprio su quell’anulare.
Anche a me era capitato di perdere la fede… ritrovata in un calzino dopo qualche giorno! Non so nemmeno come ci sia finita, ma l’importante è stato riuscire a recuperarla.
Meno male, va’!
E’ vero! Sarà per questo che gli Stati hanno fatto a botte pur di arrivarci per primi sulla Luna? Chissà cos’hanno trovato! Se non l’avete mai letto, vi consiglio il romanzo “Come la madonna arrivò sulla Luna” di Rolf Bauerdick, un racconto esilarante che mi ha fatto riflettere sulla Luna e sul suo significato per noi.
Per rispondere alla tua domanda: le cose smarrite finiscono nel ricordo, quel posto con ampio parcheggio aperto tutti i giorni senza bisogno di prenotazione.
Solo che a volte si smarriscono pure da lì, mannaggia a loro!! Non conosco il titolo, sembra top, grazie! E scusa anche qui per il ritardo 😀
Hai fatto bene, ogni tanto controlla che sia ancora lì, prima che te ne dimentichi 🙂
Chissà se con le cipolle avranno trovato il giusto feeling. In fondo hanno trattato un argomento abbastanza difficile, alquanto introspettivo. Io la fede l’ho tolta volontariamente all’inizio della quarantena. Semplicemente perchè non potendo venire la governante a fare le pulizie, devo farle io! E avevo paura che Si corrodesse con lo Chante clair.
Le cose inutili si smaterializzano senza lasciare traccia. Le cose importanti come la tua fede si nascondono, per metterti alla prova e farti capire quanto sono importanti per te. Spesso si nascondono così bene che non le trovi più: ma rimangono “cose importanti che non trovi più”. Poi ci sono gli affetti che si perdono, anzi non si perdono: rimangono sempre con te, anche se in un altro modo.
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