Una pratica gratuita e preziosa, che si appresta a diventare un periodico rito irrinunciabile
Soggetto
È semplice: l’e-mail che scrivi oggi dal sito FutureMe verrà recapitata nel futuro.
Puoi certamente anche inviarla a qualcun altro in là nel tempo, eh, ma se ti rivolgi a te medesima non è meno interessante, anzi.
Scrivi dunque alla te stessa di poi, programmando il giorno in cui vuoi ricevere: domani, tra un mese, tra un anno, tra cinque. Poi te ne dimentichi. E la missiva elettronica, puntuale, arriverà. Sarà sempre rivelatrice di mondi e di vite ormai scordate.
Trattamento
Un anno fa mi sono scritta nel futuro. Ho ricevuto il primo gennaio di quest’anno, come avevo impostato.
Bilancio: avevo pregato la futura me di tener bene a mente le cose belle che la vita mi mandava in quel periodo, per non farmi scoraggiare mai. Ne avevo citate due, due porte che mi erano state aperte.
Ora, quelle uniche due cose (mantengo volutamente il sostantivo reificante) di cui parlavo estasiata tra me e me sono state le uniche due, di tutto un anno arzigogolato e anche di più, che mi hanno tradita, vilmente e gratuitamente, per quella stessa legge narrativa cechoviana secondo la quale se in scena c’è una pistola, bisogna che prima o poi parta uno sparo.
Conclusione
Conclusione n.1: Ricordarsi che tutto scorre. Amen.
Conclusione n.2: Riguardando indietro, ho imparato e accettato che dalle persone escono tante belle cose, ma ogni tanto ne esce proprio la merda, quel surplus che non riescono a contenere. L’obiettivo è riuscire a non trovarsi lì accanto a prendersi gli schizzi.
Di cosa parlerò alla prossima future.me?
Non le ho ancora scritto. Esito tra la merda e i coralli.
Voi quali parole manderete nel futuro?
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