Se siete arrivati qui, vi starete chiedendo: come può essere vivere a Melbourne, la seconda metropoli d’Australia, eletta in tempi recenti “la città più vivibile del mondo” per ben sette anni di fila?
Solo cose belle
Qui non parlerò di asettici dati e parametri, bensì della mia esperienza soggettiva, sperando di rendere conto di come la capitale del Victoria sia capace di far sentire il suo abitante proprio come si dice nell’inno australiano: Young and Free.
Se infatti spesso bacchetto – amorevolmente, dai – gli australiani e le loro usanze stravaganti, ora per fare ammenda annoterò cose solo ed esclusivamente belle sulla città che mi ha accolta tre anni fa.
Melbourne è la città che ha sopportato la mia depressione e la mia difficoltà di integrazione, e che mi ha pian piano aiutata a sentirmi sempre meglio e a farmi scoprire nuove cose su me stessa, nella sua cornice dolce e indulgente.
Ma cominciamo. Cosa c’è di molto bello, a Melbourne? Come si vive? Ecco una sorta di lista dei suoi aspetti che adoro.
Vivere a Melbourne: le case d’epoca
Quelle che vedete qui sono le strutture decorative tipiche delle facciate delle case. Ciò non significa che non ci siano anche edifici più moderni, naturalmente; ma le sorridenti costruzioni di questo tipo restano l’anima della città.
A Melbourne interi quartieri sono fatti così. Casette con il loro davanti aggraziato e fiabesco, giardinetti di rampicanti e alberi da frutto, aiuole di lavanda e rosmarino, e tutto quel che occorre per sognare. Compreso il gattino acciambellato e sonnecchiante accanto alla porta di ingresso (ma non in queste foto, non cercatelo, si nasconde bene!).
La strada di casa che profuma di mare
Spesso, quando rientro a casa a fine giornata, mi sorprende un benefico odore marino, intenso e fiero. Arriva direttamente dalla spiaggia di St Kilda (a circa un chilometro) intrisa di iodio, con le sue beccacce nere che pescano per cena sulla battigia.
Vivere a Melbourne: un cielo con un suo carattere
A Melbourne c’è un cielo immenso, potente e regale, che contiene tutto e non ha alcun timore.
Così inclusivo che ti chiedi: ma veramente c’è qualcosa anche dall’altra parte? Rimane spazio per un altrove?
È un cielo più alto e più lungo, un’immensa volta che ne ospita svariati al suo interno, da quello estivo a quello invernale; basta spostare lo sguardo, anzi tutta la testa, e sono tutti lì, insieme. E tu ti senti piccola e al posto giusto, sempre all’incrocio di qualcosa, mobile come il vento e senza paura.
In coppia: l’amore
Anche se stavamo già felicemente insieme da tanto, da quando siamo saliti su quell’aereo io e A. siamo ancora più vicini, perché dobbiamo prenderci cura l’uno dell’altro e nessun altro lo farà per noi. Nel trovarsi così lontani da tutto, c’è una benevolenza ancora più devota ed esclusiva di prima. L’ho scoperta qui e so che rimarrà con noi.
Vivere a Melbourne: animali da sogno per vicini
Quaggiù nessun oceano mi separa dai koala che sognavo tanto. Ogni tanto posso andare a trovarli, basta uscire di poco dalla città.
Posso persino piantare alberi perché un domani, quando saranno cresciuti, loro se li scelgano: prima come fonte di nutrimento, poi come nuova casa (rispettivamente dopo 10 e 20 anni!). L’ho fatto davvero: si chiama tree planting, un’esperienza organizzata di una giornata, dalla quale si torna a casa pieni di soddisfazione.
I possum
La sera, rincasando a piedi, può capitare di incontrare un possum. Cammina su una staccionata, oppure zampetta su un albero.
Quando accade, io e il possum ci avviciniamo un po’ l’uno all’altra, ma non troppo, e ci fissiamo incuriositi con le rispettive paia di occhioni, per ricordarci che il mondo non è solo nostro; poi torniamo alle nostre rispettive passeggiate, più leggeri.
Nella casa dove ho abitato il primo mese quaggiù, qualche volta sentivo rumori sospetti sul tetto, come dei passi felpati. Temevo i ladri, invece mi hanno spiegato: “Naaah, sono i possum!”. Una volta sono comparsi anche di giorno, per salutare il mio primo barbecue in giardino, altra attività tradizionale di Melbourne; ma nessuno ci ha fatto troppa attenzione, tranne me, ovviamente.
Nei parchi cittadini ne troverete tantissimi, se imparate a scrutare bene tra le fronde degli eucalipti.
Uccelli speciali
Creaturine variopinte che decorano ogni superficie, saltellando e vocalizzando. Quando il tempo si accinge a cambiare in peggio, svolazzano tutti agitati, ricordandomi di prendere l’ombrello. Ho scritto molto su questi splendidi animali: potete curiosare qua e là per il blog.
Piccola parentesi animale
Tra parentesi: vi potreste chiedere perché mai mi piacciano così tanto le bestie. Ma ce l’avete presente il mondo degli umani, oggi? Ecco.
E poi io in particolare mi sono sempre sentita un po’ bestia. Quando ricevo un regalo, subito istintivamente lo annuso, perché noto tutti gli odori; e se qualcosa non mi piace, me ne vado nel momento stesso in cui lo decido, e tanti saluti.
Mi rilasso con il preening su me stessa e ho il sesto senso del pericolo, come l’animale imbizzarrito prima dell’eruzione vulcanica. Considero una profonda ingiustizia e una pratica snaturata il non andare in letargo; ma soprattutto amo discutere con le bestie dell’essenziale ben più che con gli umani del superfluo, ed entrambi se ne accorgono. Le bestie poi non si arrovellano, non si fanno sorrisi falsi e guerre di religione, non abbandonano rifiuti. Sono la vita ancestrale, possente e sanguigna, senza fronzoli. E quindi, sapere di avere per vicini di casa un sacco di animali, e assai selvatici, mi riempie di gioia e di benessere.
Ma continuiamo con il vivere a Melbourne!
Spiagge ed evasione
Da dove abito (il quartiere di St Kilda), bastano venti minuti di metropolitana per andare a fare il bagno in un posticino calmo, con le stelle marine e i pescetti mimetici.
Vivere a Melbourne: la libertà
A Melbourne mi sento davvero libera quando vado in giro. Libera dallo sguardo, dal giudizio, dall’interferenza altrui. Lo spazio, mio e degli altri, qui esiste ancora.
Vado in giro senza respirare quell’ostilità indiscriminata verso il prossimo che ormai in Europa permea l’ambiente e distrugge possibilità. Senza quel senso opprimente di ipercontrollo da applicare a me stessa (per mille motivi: dal perché non sono vestita nel modo giusto, al perché non mi sento in sicurezza… Come se in Europa fossi sempre un po’ al guinzaglio, e qui no.
Le persone: i Melburnians
A Melbourne le persone sono gentili, amichevoli. La gente qui ti chiede sempre come stai, e persino questo ho imparato ad apprezzarlo: perché un “come stai” poco convinto ma benevolo è comunque più carino del silenzio, o di un broncio.
Mi piace anche sapere che gli australiani fanno beneficenza molto più volentieri di noi.
Ci sono molte altre cose belle a Melbourne, ma ve le dirò un’altra volta. La bellezza va diluita. Nel frattempo, continuate a navigare sul blog e poi tornate a trovarmi! Have a good one! 🙂
[Post aggiornato il 30/08/2020]
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Grazie e buona lettura! 🙂
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