Questo non è un post come gli altri, ma una sottospecie di dichiarazione d’amore.
Anche se io Noemi Penna, l’oggetto della mia devozione, non l’ho mai incontrata di persona.
A pensarci, non so nemmeno che faccia abbia. Forse in qualche tempo e luogo ci siamo incrociate per caso, senza saperlo. O forse no. Chissà.
Noemi Penna, secondo me, è bruna e ha lo sguardo da lince. Non che importi: il mistero delle parole è che non mostrano, lasciano immaginare.
Dove l’ho conosciuta?
Su La Stampa.
Noemi Penna mi assilla di bravura.
Leggendo mi è bastato poco, e dopo un po’ mi sono ritrovata a sapere già su quali articoli cliccare.
Ogni giorno ricomparivano, sempre loro. Puntuali, concisi e perfetti. I fantasmagorici articoli di Noemi Penna.
Alcuni titoli di Noemi Penna
“Le inquietanti nuvole che hanno ricoperto l’Australia sono un vero mistero”.
“Sorpresa in Australia: il lago effimero è una distesa verde fra mille isolette di sabbie”.
“Il mistero dell’uomo alto tre chilometri inciso su un altopiano australiano”.
“La piscina più fotografata del mondo si trova in Australia e si tuffa nell’oceano”.
“Sydney ha una nuova, bellissima biblioteca avvolta da una spirale lunga 20 chilometri”.
“Gli incendi in Australia hanno svelato un sistema di acquacoltura antico 6600 anni”.
“I vertiginosi boomerang panoramici a cento metri d’altezza sul canyon rosso australiano”.
“L’Opera House di Sidney arruola cinque cani per salvare le fritture di pesce dai gabbiani”.
Oh, Noemi, che scrivi quello che vorrei scrivere io, che scrivi e scrivi e ridi sotto i baffi, lo so.
“Incredibile avvistamento in Nuova Zelanda: 60 delfini sono andati alla conquista di un fiume”.
“Nelle Filippine anche i gatti rispettano il distanziamento sociale imposto dal coronavirus”.
Noemi Penna ti racconta una storia assurda già dal titolo. Lei sai subito che è lei. Ti affabula, ti avviluppa nelle reti della meraviglia del mondo.
Noemi, come hai fatto a stare dove stai? Insegnami. O anche solo pensami. Chiamami.
Vieni in Australia, ti farò da guida.
Sarai la mia Verlaine, e io la tua Rimbaud.
Ce ne andremo, fuggitive, di villaggio in villaggio giù nell’outback, e scriveremo di cose incredibili. Tu e io. Non litigheremmo mai.
“Giornalista scappa in Australia con blogger misteriosa, spediscono articoli su fatti, posti e creature stupefacenti e non tornano mai più”.
Con la tua firma, ovviamente. Io rimango ghost.
Umilmente tua,
Lucy
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Grazie e buona lettura! 🙂
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