La menzogna, il petauro maggiore e un beffardo destino

il petauro maggiore e il rischio disboscamenti
Petauro maggiore (Foto di Dash Huang via Flickr, rielaborazione mia)

Questo post parla di un bellissimo, cortese e delicato animale, il petauro maggiore, che vive solo in Australia e che risulta sempre più precario; e di una pratica di falsificazione della realtà che rasenta il capolavoro.

Dopo i bombardamenti per la pace, il delitto passionale e l’obbligo flessibile abbiamo una nuova, strabiliante narrazione ossimorica, direttamente dall’Australia!

(Aggiornato il: 5 luglio 2020)

petauro maggiore grigio su un ramo
(Foto di David Cook via Flickr)

C’è mentire e mentire

Ma prima di presentarvi il petauro maggiore, poiché non oserei mai assurgere al ruolo di castigatrice di costumi senza un certo margine di elasticità, farò accenno a qualche situazione personale di vita vissuta in cui, per sfangarla, ho fatto uso io stessa dell’impostura. Giudicherete voi alla fine quali menzogne siano accettabili e quali no. Ecco le mie.

1. L’omissione menzognera

  • Scopo: un puro, intimo e innocuo diletto personale.
  • Vittima: conoscenti che spero non si riconosceranno.
  • Grado: light.

Quella volta che mi presi con falsa modestia mille complimenti per la gustosa pietanza che avevo servito per cena ai miei ospiti, senza mai rivelare la nuda verità, il diabolico slogan che mi avrebbe ricollocata nell’insipido guazzetto dei cuochi mediocri e scansafatiche: “È un sugo pronto”.

2. La bugia ai danni altrui

  • Scopo: sottrarre il mio organismo al patibolo.
  • Vittima: amici che stranamente sono ancora miei amici.
  • Grado: intermedio.

Un giorno qualcuno si presentò a un pranzo da me con una pirofila piena di mousse casereccia fatta in casa, ma già dal primo cucchiaino assaggiato in anteprima mi fu evidente che la gentile offerta sapeva trionfalmente di piscio di gatto. Ne fui così costernata che iniziai a servirla spasmodicamente a tutti i presenti trillando “Sentite che buooona!!” finché i piatti non tornarono vuoti e gli amici non si misero a boccheggiare, stravolti e ammutoliti dal tradimento; e così, con viltà, salvai me stessa dall’ingestione di ulteriore urina felina. Sono passati anni, e c’è chi ancora non ha mandato giù il piscio di gatto e la mia mossa sleale.

3. La falsa assunzione di colpa

  • Scopo: non infierire sul prossimo.
  • Vittima: la famiglia (o meglio, io stessa).
  • Grado: imbarazzante.

Quando ero ragazzina, per qualche tempo mia nonna fu ospite a casa mia. Le sue giornate, tra solitudine e difficoltà deambulatorie, venivano alleviate dalle lunghe ed esose chiamate interurbane ai parenti del Sud (erano ancora i tempi del telefono fisso grigio con la rotella per comporre il numero, sì, sono praticamente un dinosauro). Mia madre, non sapendo come arginare la pratica senza apparire senza cuore, pensò bene di mettere un bel lucchetto al telefono – un lucchettino vero, comprato appositamente dal ferramenta! –, con la seguente motivazione del tutto inventata: impedire a me di sollazzarmi con le linee erotiche dell’144 (qualche altro dinosauro tra chi mi legge ricorderà l’esplosione del fenomeno e le assemblee di genitori preoccupatissimi per l’innocenza dei loro pargoli). Con la minaccia, mi fu impedito di ristabilire la mia non colpevolezza: mia nonna prese a guardarmi con sospetto, e non smise mai. Ma almeno non si sentì mai offesa.

(Sarò felice di leggere nei commenti le vostre migliori menzogne, scatenatevi!)


La menzogna sul petauro maggiore

Ma torniamo seri, dopo questi fatui episodi rivelati giusto per controbilanciare un po’ il tono e impedire alla mia bile di tracimare su quanto segue. Veniamo al dunque e al 2018.

Tra le mille tipologie di menzogna esistenti, ce n’è una di grado super-mega-iper-ultra-plus: la menzogna piena di merda.

La storiella che la incarna ha per protagonista un ente chiamato VicForests. Vic perché lo stato australiano da dove scrivo è il Victoria; Forest, beh, si capisce.

Il meraviglioso petauro maggiore

petauro maggiore con coda lunghissima, su un albero, di notte
(Foto di Dash Huang, via Flickr)

Guardatelo: questo è un greater glider, o se preferite un petauro maggiore. È un marsupiale molto educato, discreto, notturno. Morbide orecchie giganti, occhioni curiosi, musino elegante e una lunga e folta coda.

È l’unico animale insieme al koala che si nutre esclusivamente di foglie e boccioli di eucalipto, anziché predare altre bestie o competere con molte di esse per il cibo. Il petauro maggiore dunque non importuna proprio nessuno, anche perché, piuttosto che affidarsi a rumorose vocalizzazioni, preferisce diffondere odori muschiati per comunicare con i suoi vicini di tana.

Abita nelle cavità degli alberi (specialmente in quelle più alte), da cui dunque dipende interamente per vivere; per spostarsi da un ramo all’altro, all’occorrenza può planare, grazie a un’apposita membrana tra gomito e ginocchio, simile – ma non altrettanto sviluppata – a quella del piccolo petauro dello zucchero (il quale però, per strano che possa sembrare, non è un suo parente stretto).

I gliders un tempo erano comuni nelle zone forestali dell’Australia del Sud e dell’Est, ma negli ultimi due decenni il loro numero totale si è ridotto di un terzo; da alcune aree sono già scomparsi. Per i soliti motivi: la perdita di habitat naturale e nuovi predatori introdotti dagli europei, soprattutto gatti selvatici. Oggi è ufficialmente una specie vulnerabile.

Entra ora in gioco Vic Forests, compagnia governativa del Victoria, incaricata di disboscare e bruciare foreste per ricavarne terreni e legname.

Non entro nel merito, più ampio, del disboscamento in generale, perché non basterebbe un blog solo per quello.

Vic Forests si è inventata un esperimento. Lo ha chiamato proprio così, con un colpo di genio: un esperimento.

Vic Forests si è messa a disboscare alcune aree con uno scopo preciso: per vedere se i petauri maggiori sopravvivono, e in che percentuale. Capite la genialità?

In pratica disboscano, vedono come reagiscono i petauri ( = in che percentuale muoiono) per individuare strategie migliori per i disboscamenti futuri.

Non fa una piega, vero?

Prima ancora di buttar giù alberi, vengono fatte delle stime: se in una certa zona che nei calcoli corrisponde a un certa quantità di esemplari vengono trovati più di dieci petauri maggiori, quell’area non si tocca. Se invece risultano, mettiamo, solo otto o nove animali, viene concesso il via libera alle operazioni.

(La ricerca si effettua con lampade speciali, che se dirette verso i petauri maggiori ne fanno brillare gli occhi da lontano, insieme a registrazioni di suoni di predatori per farli uscire dalle tane).

petauro maggiore su un albero di notte
(Foto di Doug Beckers, da WikiCommons)

Facile, no? Imbattibile. Radiamo al suolo le loro case per vedere se possono essere messi al sicuro. Inoppugnabile. Mi inchino a tanta grandezza.

Ecco, forse quando si sceglie di mentire bisogna puntare in alto e farlo direttamente a questi livelli. Forse devo mettermi sotto per migliorare. Forse.

Sta di fatto che in questa società qualcosa puzza, e ben più forte del piscio di gatto.


(Fonti: la notizia è stata riportata da VNPA – Victoria National Park Association, The Age, e ABC qui, qui e qui).

Se mi leggete da Down Under e volete firmare la petizione, il link per invitare chi di dovere, se non altro, a mentire meglio, è qui.


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Lucy the Wombat

Human. Italian. Survived a mass shooting in Paris, moved Down Under for a life reboot. Blogging about Australia, Europe, Italy, beautiful creatures, post-trauma, and this strange world. (Avatar created with: "Le Bouletmaton" by Zanorg).

63 pensieri riguardo “La menzogna, il petauro maggiore e un beffardo destino

    • 7 Dicembre 2018 in 19:11
      Permalink

      Non fa una grinza! ;))

      Rispondi
  • 7 Dicembre 2018 in 19:07
    Permalink

    Mio nonno diceva sempre di “puntare alto, che a calare si fa sempre in tempo”

    ma questa è una puttanata francamente esorbitante…

    Menzogna:

    vittima = io
    carnefice = mia zia

    Avevo circa quattro anni. Mia zia ventenne, che dormicchiava sul divano, molla una scoreggia da competizione.

    Dato che venivo sgridata se lo facevo io, le dico che non era una cosa da fare in salotto.

    Lei – serissima (da sempre maestra elementare, gran truffatrice di bambini) – mi guarda e mi chiede: “Ah davvero? Non me ne sono mica accorta! A volte può capitare sai, che ne parte una e non te accorgi”.

    Quindi io, da quel momento in poi, in più di un’occasione, addussi questa teoria come motivo delle mie medio-frequenti flatulenze, pensando di aver sfoderato un grande stratagemma.

    Non vado fiera di averci messo circa 15 anni, per capire che mia zia mi aveva bellamente perculata 🤷🏼‍♀️

    Rispondi
    • 7 Dicembre 2018 in 19:12
      Permalink

      Oddio è meraviglioso. Amo tutto moltissimo, grazie! (“Truffatrice di bambini” = TOP)

      Rispondi
  • 7 Dicembre 2018 in 19:34
    Permalink

    Che dire…il punto e’ molto chiaro. Per l’effetto farfalla, se tu disboschi le foreste australiane e amazzoniche, noi ci ritroviamo qui in Lapponia senza neve! Povero pianeta…

    Rispondi
    • 7 Dicembre 2018 in 19:47
      Permalink

      Tutti su Marte! :-/

      Rispondi
  • 7 Dicembre 2018 in 19:48
    Permalink

    per anni ho raccontato un sacco di panzane, a volte anche mettendo in mezzo altre persone. non erano “blague”, erano proprio bugie, come se avessi una vita parallela.
    poi sono cresciuta e sono diventata un giudice spietato nei confronti della menzogna.
    adesso sto studiando la sottile arte della supercazzola, che non guasta mai, ma è tutto un altro mondo.

    Rispondi
    • 7 Dicembre 2018 in 19:52
      Permalink

      Quella è un’arte veramente, fai benissimo ad affinarla! Può portare grandi soddisfazioni 😎
      Comunque è vera questa cosa che ci si comporta in un modo sbagliato e poi, quando si impara che non è il caso, non lo si sopporta proprio per niente negli altri. 🙂

      Rispondi
  • 7 Dicembre 2018 in 21:18
    Permalink

    È un po’ come mandare al governo una massa di incompetenti senza alcuna conoscenza specifica per vedere se sono in grado di fare peggio di chi l’ha preceduto. No, mi sa che ho sbagliato paragone….
    P.S. Per le bugie ci devo pensare!

    Rispondi
    • 7 Dicembre 2018 in 21:29
      Permalink

      Fine paragone! 🙂
      Quindi finora per le menzogne abbiamo: “non ricordo” e “ci devo pensare”, volpi! ^_^

      Rispondi
  • 7 Dicembre 2018 in 21:57
    Permalink

    Io invidio voi che sapete dirle le bugie! E si perchè a dirle son capaci tutti ma il vero bugiardo sa convincersi di ciò che dice, sa convincere gli altri ma soprattutto sa ricordarsi di ciò che dice! E qui casca l’asino(io) visto che non mi ricordo nulla se poco poco provo a dire una palla è matematico che quella palla verrà sgamata alla prima occasione della serie…ma non avevi detto che…ehm…come…chi…io…figura di merda! Inoltre quando provo a dirle (ci provo giuro!A volte credo siano anche necessarie!) ho il dannato difetto seriale di fabbrica per cui la mia pelle bianca livello esquimese di colpo diventa rossa livello gabibbo! E quindi nulla…per la mia sopravvivenza e la mia dignità evito di dirle e al limite ho imparato a non dire…a dissimulare…a far finta di nulla!
    E ora mi hai anche ricordato un film di cui parlai qui:
    https://klaudiomi.wordpress.com/2013/03/25/io-non-dico-mai-bugie/

    Rispondi
    • 8 Dicembre 2018 in 21:20
      Permalink

      Ahahahah sei tra coloro che arrossiscono! Che sfortuna!! 😂😜 Sono curiosa del film, dal pc migro al tuo link!

      Rispondi
      • 8 Dicembre 2018 in 23:04
        Permalink

        Si, una vera sfiga mannaggia, vengo sgamato anche se solo penso di dire una bugia…non è giusto!!!😠

        Rispondi
        • 8 Dicembre 2018 in 23:17
          Permalink

          E niente, posso solo essere d’accordo! 😉

          Rispondi
          • 8 Dicembre 2018 in 23:27
            Permalink

            Grazie per la solidarietà!😌

            Rispondi
            • 9 Dicembre 2018 in 00:48
              Permalink

              Son cose serie! 😜

            • 9 Dicembre 2018 in 03:16
              Permalink

              Ora non è tanto un problema…fatta la cazzata lo dico…si sono stato io…ho toppato…e amen ma da ragazzo…un vero inferno!

            • 9 Dicembre 2018 in 04:07
              Permalink

              Vabbè da ragazzi era tutto orribile 😱

            • 9 Dicembre 2018 in 09:18
              Permalink

              Tutto tutto no dai, qualche vantaggio c’era!😜

            • 9 Dicembre 2018 in 22:10
              Permalink

              😄

            • 9 Dicembre 2018 in 22:55
              Permalink

              😜

  • 8 Dicembre 2018 in 00:29
    Permalink

    Sai che se ne dico mezza poi dico che era una palla? Mi si vede lontano km se mento e di fatti Lucy pago sempre lo scotto per la troppa sincerità…🙄

    Rispondi
    • 8 Dicembre 2018 in 15:27
      Permalink

      ✌️😊😘

      Rispondi
  • 8 Dicembre 2018 in 09:51
    Permalink

    ho un rapporto particolare con la menzogna. per alcuni anni, quando ero un po’ più piccolina dicevo tante di quelle bugie che faticavo a ricordarle io stessa. ora invece non riesco più a farlo, preferisco dire la verità e prendere tutto quello che arriva.

    Rispondi
    • 8 Dicembre 2018 in 15:31
      Permalink

      Adulto è bello ✌️😉

      Rispondi
  • 8 Dicembre 2018 in 20:30
    Permalink

    devo ammettere che anche a me – molto raramente – capita di dire la verità …. però dopo seguono settimane di tristezza e depressione. Oh beninteso che tutte le bugie e le menzogne servono in qualche modo a dissimulare la mia esagerata superiorità rispetto a qualsiasi essere umano: per sopravvivere devo mentire …. ma a volte cedo alla tentazione, come in questo momento 🕺🙉🤠 ah, Lucy …. mi pare che Victoria stia per mettere in campo VicInternet per fare degli “esperimenti” sui blogger …….. occhio!!! 😀 😀 😀

    Rispondi
    • 8 Dicembre 2018 in 21:17
      Permalink

      Ahahah! Ma infatti scrivo dalla cella 😈 Comunque a furia di dire (tu) la verità ho capito solo dopo un po’ che due (o più?😜) persone che credevo fossero diverse erano la stessa 😅

      Rispondi
  • 8 Dicembre 2018 in 20:38
    Permalink

    Bugie, si tante da adolescente, ma solo per spirito di sopravvivenza dato che avevo dei genitori che ci impedivano pure di respirare. Quindi tutte le cagnolerie che si fanno a quell’età le ho fatte lo stesso, bugiardando a più non posso. Ma ho sempre odiato dover mentire, per cui un giorno sono andata via di casa per fare la mia vita senza essere costretta a mentire e da allora, avevo 23 anni, non ho mentito mai più. Il tuo post è veramente speciale, proprio come te.🤗

    Rispondi
    • 8 Dicembre 2018 in 21:18
      Permalink

      Giuliana ❤️
      Ma lo sai che mi ritrovo tanto in quello che hai scritto? 🙂

      Rispondi
    • 10 Dicembre 2018 in 01:09
      Permalink

      Grazie, che bello! 😀 Però mi avvalgo della facoltà di non rispondere perché le mie risposte non sarebbero brillanti come le tue ;P

      Rispondi
      • 10 Dicembre 2018 in 01:22
        Permalink

        Dai, dai sono curioso! E poi sono sicuro che le tue risposte saranno molto all’altezza!

        Rispondi
        • 10 Dicembre 2018 in 01:43
          Permalink

          Comunque volevo dirti che quando ho letto la tua risposta sull’amore unica cosa che conta, mi sono venuti gli occhi lucidi. E non sono neanche in premestruo! 😀

          Rispondi
  • 10 Dicembre 2018 in 16:25
    Permalink

    Mi è capitato di dire qualche bugia, ma non sono per nulla brava, si capisce subito che sto mentendo… meglio lasciar perdere 🙂

    Rispondi
    • 10 Dicembre 2018 in 17:17
      Permalink

      L’importante è averlo chiaro 😉

      Rispondi
  • 11 Dicembre 2018 in 18:51
    Permalink

    La mia (e di mio fratello): avevamo credo 14 anni io e 10 mio fratello. Tutti i giorni ricevevamo telefonate, (anche noi sul telefono con le rotelle, non sei l’unico 🦕 qui), che cercavano la pasticceria. Probabilmente il numero di telefono della pasticceria differiva di poco dal nostro. Stanchi di rispondere “ha sbagliato numero” un giorno abbiamo preso l’ordinazione: era una torta di compleanno! Mi spiace per chi ha perso la torta quel compleanno di chissà quanti anni fa. La cosa positiva è che dopo la menzogna le telefonate sono finite! 🤔

    Rispondi
    • 11 Dicembre 2018 in 18:54
      Permalink

      Ahahahah grazie, rido molto! Mitici!
      Delusione per il festeggiato quasi quanto quel ragazzino che aveva ordinato una torta di Little Pony ma per errore ha ricevuto quella di Little Tony (true story!) 😀

      Rispondi
  • 12 Dicembre 2018 in 06:31
    Permalink

    Io lo ammetto, ogni tanto qualche bugia l’ho detta anche io. Da ragazzina sicuramente, anche se non ricordo bene gli episodi. E sì, ricordo sia il telefono come il tuo che il tumulto dell’144 a quei tempi. certo la storia de lucchetto è troppo forte, povera tua nonna, truffata senza saperlo! Quello che mi fa rabbia però è che le nostre bugie erano bonarie, fatte per salvarsi o per salvare qualcuno ma non andavano mai ad intaccare così pesantemente un altro essere vivente. Mi sembra di capire che invece questa “associazione” stia deliberatamente distruggendo sia le foreste che un’intera specie di animali senza che nessuno la fermi. E’ assurdo!

    Rispondi
    • 12 Dicembre 2018 in 14:38
      Permalink

      Già… Questo è uno dei paradossi australiani più pesanti: un continente meraviglioso a livello ambientale, e che sembra sforzarsi per rovinarlo. Diversi animali quaggiù sono già estinti per colpa dell’impatto europeo, tanti altri sono classificati come vulnerabili o a rischio, e nel governo non frega a nessuno. È terribile 🙁

      Rispondi
  • 12 Dicembre 2018 in 08:16
    Permalink

    Articolo fantastico e storia terribile 😦 ovviamente io ho firmato anche se probabilmente non ne avevo il diritto 😅

    Rispondi
    • 12 Dicembre 2018 in 14:30
      Permalink

      Grazie ❤️❤️
      A dirla tutta credo che nemmeno io ne avessi il diritto visto che finché non si ha la residenza permanente, che sto ancora aspettando, non si conta quasi nulla 😎 Però credo siano comunque segnali 😊

      Rispondi
  • 14 Dicembre 2018 in 19:21
    Permalink

    Io non dico e non ho mai detto grandi bugie, semmai ometto qualche verità 🙂 Ma è una cosa incredibile questo esperimento di disboscamento controllato, pensavo che in Australia fossero molto più ambientalisti.

    Rispondi
    • 14 Dicembre 2018 in 20:19
      Permalink

      Lo pensavo anch’io… invece per strano che possa sembrare qui sono molto indietro a livello di ambientalismo 🙁

      Rispondi
  • 24 Dicembre 2018 in 21:55
    Permalink

    Articolo speciale ❤ Come sempre poi, cara Lucy! Partiamo dalle bugie infantili e adolescenziali: penso di averne dette centinaia (tutte, più o meno, a fin di bene!) e mi ritrovo molto negli esempi che hai riportato, ahahah! Avrei tanti aneddoti da raccontare ma ne verrebbe fuori un commento troppo lungo😂
    Veniamo invece all’ “esperimento” Vic Forest: che schifo!! Ma come si può anche solo concepire un’idea simile?! Senza parole, veramente! Robe come questa mi fanno vergognare di appartenere al genere umano!

    Rispondi
    • 26 Dicembre 2018 in 00:07
      Permalink

      Eh… Idem 🙁 Me ho letti altri di questi paradossi locali ma facciamo che non me li ricordo… Ovviamente mentendo! 🙁

      Rispondi
    • 31 Dicembre 2018 in 18:30
      Permalink

      Decisamente! 😒

      Rispondi
  • 29 Ottobre 2019 in 23:19
    Permalink

    Quante ne fanno i governi con tutte le menzogne che non hanno minimamente senso, che rabbia! In tutto ciò però la storia della nonna mi ha fatto molto ridere 🙂

    Rispondi
    • 30 Ottobre 2019 in 05:59
      Permalink

      Grazie del commento, Veronica 😊🌷

      Rispondi
  • 20 Marzo 2020 in 23:22
    Permalink

    Allora… la storia del lucchetto al telefono è assolutamente da segnare! ricordo quei tempi e mi sono troppodivertita a leggerti. Riguardo il piccolo animaletto sono abbastanza inorridita… gli australiani mi piacciono sempre di meno

    Rispondi
  • 21 Marzo 2020 in 04:15
    Permalink

    La tua bugia ai danni altrui è tremenda!! 🙂
    Sai che non avevo mai sentito nominare questo animaletto! Grazie per avermelo fatto scoprire!

    Rispondi
    • 21 Marzo 2020 in 20:24
      Permalink

      Sono una pessima bugiarda, piuttosto che mentire preferisco omettere qualcosa che può fare star male qualcun altro

      Rispondi

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