Dove fare il picnic a Hanging Rock (e come uscirne vivi)

Hanging Rock: storia vera o leggenda?

Avvertenza: Si sconsiglia la lettura di questo post travel estremamente scorretto alle persone che si autodefiniscono “solari” e ai fan di Tripadvisor.

Hanging Rock: storia vera (?) di un picnic finito male

Nel giorno di San Valentino del 1900, un gruppo di eteree fanciulle di un college australiano molto perbene decise di recarsi in gita al famoso Mount William, una montagna poco più a nord di Melbourne nota per le sue particolari formazioni rocciose, imponenti e misteriose.

hanging rock da lontano tra gli alberi

L’esotico pomeriggio avrebbe comportato un tranquillo picnic al femminile ai piedi del monte, all’ombra degli ombrellini parasole (febbraio è in estate!) e al gusto delle insalatone con il Condiriso e del the freddo al limone.

Un’ora prima del rientro al college, quattro ragazze ottennero il permesso di avventurarsi più in alto, fino alla cima, per dare un’occhiata ravvicinata alle maestose pietrone e immaginarsi in un selfie con lo sfondo di tutta la vallata, se solo i selfie stick fossero già stati inventati.

Vista da hanging rock

Però il tempo passava, e loro non tornavano.

Scattò l’allarme, partirono le ricerche.

Una settimana dopo venne ritrovata una di loro, senza più la gonna e in stato confusionale, con la memoria come svuotata. Delle altre, nessuna traccia.

Nel frattempo sparì anche una delle insegnanti che avevano provato a cercarle.

Lo smarrimento così generato portò in pochi mesi alla disgregazione della scuola. Molte ragazze vennero ritirate; una precipitò dalla torre dell’edificio. Per finire in bellezza, la preside scelse proprio la rupe di Hanging Rock per porre fine ai propri giorni.

Un fallimento.

Hanging Rock: storia vera o leggenda? La montagna sembra interrogarsi.

Storia vera o fantasia?

Insomma, una tranquilla storiella australiana, narrata nel romanzo del 1967 “Picnic a Hanging Rock” di Joan Lindsay e ripresa nell’omonimo film tratto poco dopo da Peter Weir. Se sia vera o no, chissà. Scegliete voi, l’autrice voleva così.

Sta di fatto che da allora, Hanging Rock, parte della zona dei Macedon Ranges del Victoria, è diventata una meta famosa sulle mappe di molti turisti, anche internazionali, che la visitano in ogni stagione.

Ma vediamo insieme di trovare, ragionandoci, una risposta al mistero: perché quelle povere fanciulle finirono per cadere vittime dell’Ignoto? Cosa avrebbe potuto salvarle? La tragedia era evitabile? Chi dobbiamo incolpare?

Ecco gli elementi da considerare per sciogliere l’enigma (la soluzione è a pagina 46).

hanging rock rocce tra gli alberi

Hanging rock: storia vera di un luogo naturale

Hanging Rock è un vulcano estinto. La regione testimonia di tempi preistorici, quando Australia e Antartide a furia di bisticciare si stavano separando, incalzate da un eloquente accompagnamento di circa 400 vulcani attivi e da un clima indeciso su che piega prendere. A Hanging Rock ci fu una delle prime eruzioni di tutta l’area, 7 milioni di anni fa.

La zona, come tutta l’Australia del Sud-Est, ospitava abbondante megafauna, gli animali in formato XL ormai estinti, che convivevano più o meno pacificamente con gli umani.

I primi insediamenti europei nell’area risalgono alla seconda metà dell’Ottocento; nel 1870 le pendici del monte erano già una cosiddetta riserva ricreativa.

Questa caratteristica è rimasta immutata: da 150 anni, il luogo ospita infatti un circuito ippico molto rinomato dove ogni anno gareggiano i migliori purosangue, tra gli applausi e le stoviglie usa e getta degli spettatori.alberi piantati a hanging rock

Abitanti legittimi e non

La montagna, soprattutto tra il 1850 e il 1870, era anche covo dei Bushrangers, uno dei fenomeni fuorilegge francamente più cool di tutta la storia australiana. Immaginateli come dei Robin Hood in perenne lotta con l’autorità (prossimamente ne racconterò come meritano), dediti a furti e rapine, sempre pronti a sparire nel nulla dopo un’imboscata. Dai 700 metri di altezza di Hanging Rock, potevano agevolmente supervisionare tutta la vallata.

Da prima di tutto ciò, costante era la presenza dei nativi aborigeni. Custode di questa parte di terra era la tribù dei Wurundjeri, parte di un raggruppamento di otto diversi gruppi linguistici complessivamente noti come The Kulin Nations (i “custodi tradizionali” anche di Melbourne). Formidabili guerrieri, molto legati al territorio sia spiritualmente che fisicamente, estraevano pietre dalla cava locale per farne asce tipiche, che poi barattavano con le altre tribù.

Solo nel 1999 il sito è stato reso formalmente ai Wurundjeri; attualmente sono loro che si occupano della sua conservazionepannello informativo hanging rock

Una geologia unica

fratture nella roccia a hanging rockLa zona ospita anche sorgenti (una settantina!) di ottima acqua minerale, inclusa la effervescente naturale, per via del ritirarsi dei vulcani che originò un enorme bacino acquifero sotterraneo. Ognuna di esse regala all’acqua un proprio gusto unico, che fa fare tanta plin plin e rende puliti dentro e belli fuori.

Hanging Rock è una formazione geologica molto rara. Se di solito, nei vulcani, il magma comincia a formarsi 70 km sotto la superficie terrestre per poi eruttare come lava, qui rimaneva a lungo a riposarsi al livello della crosta, prima di fuoriuscire. Lì poi si dissociava: la parte più leggera eruttava per prima, creando, col tempo e con l’erosione, rocce con fratture verticali così uniche e riconoscibili.

Natura e animali

La zona è ricca di flora e fauna tipiche: eucalipti e acacie (le acacie sarebbero le mimose, che decorano anche lo stemma australiano!), e poi gufi, falconi, pappagalli, serpenti, opossum, canguri, e solo per chi proprio ci crede e decide di fissarsi finché non ne scova uno: anche orsetti koala.acacia mimosa tra gli eucalipti

koala che dorme su un lontano eucalipto a Hanging Rock
Questo lontanissimo orsetto koala, dopo un lungo scrutare, mi ha dato forse più soddisfazione della salita stessa in cima al monte. Grazie, teleobiettivo!

Nei dintorni si trovano giardini botanici, paludi, vigneti… Insomma, per un picnic estivo c’è solo l’imbarazzo della scelta. Poco lontano sorge anche un’imponente Wombat State Forest. Tutto questo non c’entra con la leggenda ma volevo scriverlo, sperando di invogliarvi a visitare la regione perché merita.

Hanging Rock, storia vera di un fallimento

Ecco, ora abbiamo tutto quello che ci serve per rispondere al quesito:

Perché la sorte si è accanita tanto crudamente contro quelle ragazze? Dove hanno sbagliato? Perché la Morte ha scelto proprio loro?

Soluzione: quelle impudenti non avevano consultato i siti di consigli di viaggio. Non avevano alcuna app a guidarle. Né avevano letto le recensioni della gente scomparsa prima di loro, o visto in anteprima le fotografie delle fenditure più pericolose. Erano partite così, alla cieca, sprovvedute.

La colpa però era soprattutto delle spericolate istitutrici, che nell’organizzare il picnic avevano dimenticato la cosa principale: cercare in rete e studiarsi i post travel in stile “Dove mangiare a…”. Capite il rischio, la tracotanza, la hybris? Nessuna lettura anticipata di imperdibili consigli online su dove nutrirsi, su cosa ordinare, niente foto di piatti mezzi smangiati. Perciò l’Ignoto le ha inghiottite!

Poi la gente crepa e ci stupiamo.


Nota: se volete visitare Hanging Rock, non vi occorre sapere niente in anticipo (indicazioni gastronomiche incluse: lì il bar è uno solo!).

Troverete un accurato centro informazioni che vi spiegherà tutto, dopodiché potrete iniziare a inerpicarvi. Andate e scoprite, vi piacerà.

Hanging Rock ingresso al bar e al visitor centre
L’ingresso alla caffetteria e al centro informazioni

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Lucy the Wombat

Human. Italian. Survived a mass shooting in Paris, moved Down Under for a life reboot. Blogging about Australia, Europe, Italy, beautiful creatures, post-trauma, and this strange world. (Avatar created with: "Le Bouletmaton" by Zanorg).

89 pensieri riguardo “Dove fare il picnic a Hanging Rock (e come uscirne vivi)

  • 22 Novembre 2018 in 19:04
    Permalink

    Non mi resta che vedermi il film… Mi ha fatto sorridere la soluzione a pag. 46! 🙂

    Rispondi
    • 22 Novembre 2018 in 18:48
      Permalink

      Ahah 😁 Io l’ho visto per curiosità al ritorno dalla gita, diciamo che è suggestivo ma un po’ lento (giudizi superficiali ne abbiamo? 🤔😄)

      Rispondi
  • 22 Novembre 2018 in 19:07
    Permalink

    La tua ironia e sagacia mi spiazzano ogni volta! Vedi che in alcuni casi le app e il progresso teconologico sono utili!,

    Rispondi
    • 22 Novembre 2018 in 18:58
      Permalink

      Massì massì! 😄 Sempre sia lodato! Però oggi mi andava di petulare un po’, così 😜😇

      Rispondi
  • 22 Novembre 2018 in 22:31
    Permalink

    Io non so dall’Australia quanto puoi sentire delle continue lamentele in Italia di gente che si avventura in posti impervi, o vicino fiumi, in giorni di brutto tempo e se gli capita qualche accidente danno la colpa alla Autorità che non hanno dato l’allarme o cose del genere. Oggi i parenti di quelle ragazze, intervistate dalla tv, avrebbero gridato: Lo stato ci ha abbandonati!

    Rispondi
    • 22 Novembre 2018 in 21:35
      Permalink

      Ahah sì ho capito il riferimento! Se solo le istitutrici qui avessero saputo di questa possibilità! 😁
      Ps: visto che il tuo post non dava la possibilità di commentare te lo scrivo qui: Kurt Wagner (Nightcrawler) è un personaggio fantastico! 😄

      Rispondi
      • 22 Novembre 2018 in 23:46
        Permalink

        Non conoscevo il supereroe che occupava quasi militarmente tutti i primi risultati della ricerca e non trovavo il cantante dei Lamchop, che pure non sono sconosciuti. Scopro molte casualmente su internet, e poi lo demonizzano, ma alla fine non è lo strumento in sé ma la curiosità che è importante.

        Rispondi
        • 22 Novembre 2018 in 22:51
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          Io non conoscevo i Lamchop 😅

          Rispondi
          • 23 Novembre 2018 in 00:47
            Permalink

            Hanno avuto il loro periodo di notorietà nei favolosi anni zero (ogni decennio è favoloso con qualcuno e io ne ho visti già 6)

            Rispondi
  • 22 Novembre 2018 in 22:37
    Permalink

    Sempre divertenti e istruttive le tue guide WombatPlanet.
    Ma non c’è in Italia un posto dove fare sparire la gente (piloni autostradali a parte)? Avrei qualche soggetto di cui sbarazzarmi…

    Rispondi
    • 22 Novembre 2018 in 21:38
      Permalink

      Oddio sarebbe bellissimo! Troviamolo! 😃 (Ogni paese dovrebbe averne uno!)

      Rispondi
        • 22 Novembre 2018 in 23:28
          Permalink

          Una mia amica ha creato l’immagine secondo me insuperabile per queste cose: il tritacarne (è la stessa amica della bara-portascarpe, quindi il gusto è quello ahah! ;D)

          Rispondi
  • 22 Novembre 2018 in 22:41
    Permalink

    Bene, ora devo andare a recuperare il romanzo! 😀
    Ma anche loro, ‘ste sconsiderate, se la sono un po’ cercata, eh… Senza TripAdvisor, si sa, non ci si dovrebbe muovere!!1!1!!!

    Rispondi
    • 22 Novembre 2018 in 21:54
      Permalink

      Ma infatti! 😂 Pensa che io non sapevo nemmeno che la gente lo usasse davvero TripAdvisor, poi quando sono andata a Leopoli e bisognava scegliere dove mangiare (in un centro storico pieno di ristoranti) la mia amica voleva consultarlo. Allora ho iniziato a interrogarmi 😄

      Rispondi
      • 23 Novembre 2018 in 00:53
        Permalink

        Io invece qualche tempo fa lo consultavo spesso. Poi ho avuto una sorpresina in un ristorante di Budapest (marmellata come antipasto, pasta scotta e carne di plastica, oltre all’assenza di aria condizionata con quasi 40 gradi), nonostante le ottime recensioni, e allora CIAO! D:

        Rispondi
        • 22 Novembre 2018 in 23:59
          Permalink

          Aahhh che orrore! 😂 Per me il fatto è che, mentre ad esempio per l’alloggio è più che giusto informarsi il più possibile, per i pasti i gusti delle persone sono troppo diversi e non mi fido mai dei pareri altrui, in generale proprio. Ma poi, ed è il punto principale anche se ovviamente è solo il mio piccolo parere personale, sapere già cosa andrai a mangiare ne toglie il gusto! Ben venga l’imprevisto, la sorpresa, il fraintendimento con i camerieri. Con le persone giuste andrà sempre bene. 🙂

          Rispondi
  • 22 Novembre 2018 in 22:43
    Permalink

    Bella anche la colonna sonora del film. Gheorghe Zamfir e il suo flauto di Pan contribuiscono a creare un’atmosfera quasi onirica. 🙂

    Rispondi
    • 22 Novembre 2018 in 21:56
      Permalink

      È vero, la musica è suggestiva, quasi fiabesca! 🙂

      Rispondi
    • 22 Novembre 2018 in 23:27
      Permalink

      Ma grazie! 🙂 Il film ti è piaciuto? Io ho fatto un po’ fatica sinceramente, credo a causa dei ritmi rapidi a cui ormai ho l’abitudine (e questo è male, malissimo, lo so!)

      Rispondi
        • 22 Novembre 2018 in 23:45
          Permalink

          Meglio presto che mai! 😜

          Rispondi
  • 22 Novembre 2018 in 23:43
    Permalink

    A questo punto non penso che vedrò il film tanto meno leggerò il libro…però ho imparato la lezione mai avventurarsi in un posto sconosciuto senza informarsi a dovere!!! Complimenti per la tua ironia, sempre TOP! 😉

    Rispondi
    • 22 Novembre 2018 in 22:49
      Permalink

      Ahahah grazie Sara 🙃🙏

      Rispondi
  • 23 Novembre 2018 in 22:07
    Permalink

    Per un momento, leggendo l’incipit, ho pensato che fosse una storia vera e non un romanzo! O-o; mi hai fatto venire un colpo…

    Rispondi
    • 23 Novembre 2018 in 21:12
      Permalink

      La questione è stata molto dibattuta 🙂 Si dice che l’autrice si sia ispirata a un fatto di cronaca dell’epoca… Non ci sono prove certe ma lei non ha mai smentito. Mistero anche su questo 🙂

      Rispondi
  • 24 Novembre 2018 in 09:36
    Permalink

    quando Australia e Antartide a furia di bisticciare si stavano separando…😂😂😂 sto ancora ridendo…adoro il tuo umorismo!

    Rispondi
    • 26 Novembre 2018 in 14:57
      Permalink

      Io ti dico grazie, da quando ho il blog mi ha colpita il fatto che qualcuno possa trovare divertenti certe cose che scrivo… perché mentre le penso sono seria ;D

      Rispondi
      • 26 Novembre 2018 in 22:42
        Permalink

        E sarai anche seria però hai uno stile umoristico che ammiro ed invidio!😈😜

        Rispondi
        • 26 Novembre 2018 in 21:49
          Permalink

          😊🙏

          Rispondi
  • 25 Novembre 2018 in 02:19
    Permalink

    Picnic a Hanging Rock è uno dei miei film preferiti! Quell’atmosfera sospesa e rarefatta è disarmante. La protagonista ricorda volutamente la Primavera di Botticelli…il tema è il contrasto fra natura e cultura. Le ragazze sentono come un richiamo, si spogliano, anche simbolicamente, del corsetto che le avvinghia e vanno verso l’ignoto. La Hanging rock è un luogo che prima o poi voglio vedere. (Ti mancava il commento pedante).. 😉

    Rispondi
    • 26 Novembre 2018 in 15:01
      Permalink

      E’ un ottimo commento 😉 Il libro non l’ho letto ma è vero, già nel film è fortissima questa cosa. Tutti quei pizzi e merletti, i capelli così pettinati! Anch’io nei loro panni sarei andata su a esplorare! 🙂 E aggiungo pure che anche dal vivo un po’ di quel mistero c’è… Non tanto nella parte bassa della montagna quanto in cima, tra le pietrone dove è possibile aggirarsi e nascondersi!

      Rispondi
    • 26 Novembre 2018 in 15:02
      Permalink

      Troppo buono 🙂

      Rispondi
  • 25 Novembre 2018 in 21:10
    Permalink

    Mi piacciono i post sconsigliati alle persone “solari” 😀 anni fa ho visto il film, mi ha messo un’ansia incredibile. Solo ora ho scoperto che esiste un capitolo chiamato “Il segreto di Hanging Rock” con la soluzione al mistero. Beh, era meglio rimanere nel beneficio del dubbio. Detto ciò, Hanging Rock sembra davvero interessante, soprattutto per la vista stupenda, la flora e la fauna 🙂
    Un saluto dalla fredda Budapest!

    Rispondi
    • 26 Novembre 2018 in 15:05
      Permalink

      Saluti a te from the other side! ^_^ Del capitolo ulteriore sanno in pochi, l’autrice l’aveva inserito normalmente nel libro ma l’editore ha suggerito la rimozione per creare più scalpore! E’ stato pubblicato dopo la morte dell’autrice! Furbacchioni 🙂

      Rispondi
  • 27 Novembre 2018 in 14:13
    Permalink

    Leggerti è sempre un grande piacere!! Non avevo mai sentito parlare di questo posto, tantomeno del romanzo e del film. Il tuo post mi ha incuriosito parecchio… credo proprio che aggiungerò questo libro alla mia lunga lista di libri da leggere!

    Rispondi
    • 28 Novembre 2018 in 00:15
      Permalink

      My pleasure! 😊🙏

      Rispondi
  • 27 Novembre 2018 in 19:44
    Permalink

    Eheh! Mi hai fatto davvero sorridere tantissimo! 🙂 Bell’articolo e posto davvero interessante! Mi sa che ora mi tocca solo guardare il film! 😉

    Rispondi
    • 27 Novembre 2018 in 19:47
      Permalink

      Ti ringrazio, Selene! Mi sa che dopo le riflessioni di questo post e dei commenti tocca riguardarlo anche a me! 😉

      Rispondi
  • 27 Novembre 2018 in 22:00
    Permalink

    Post fantastco! Prima di tutto lo apprezzo come geografa, poi come spettatrice della prima ora, ma insoddisfatta, del film (lento sì, ma bellissimo). Solo di recente riesco ad accettare i finali aperti, nella rigidità della giovinezza mi infastidivano. In ogni caso, grazie, perché non sapevo di quest’ultimo capitolo pubblicato postumo.

    Rispondi
    • 27 Novembre 2018 in 21:18
      Permalink

      Ringraziamo anche Giulia allora, io inizialmente non l’avevo scritto! 🙂 Ma lo sai che nemmeno io la tolleravo questa cosa dei finali aperti, mentre ora mi affascinano? Forse quando si è molto giovani, come riflesso del vedere le cose più in bianco o in nero, con meno sfumature, si apprezzano di meno 🙂

      Rispondi
  • 27 Novembre 2018 in 22:04
    Permalink

    Il film l’ho visto: ricordo però solo vagamente la scena del ritrovamento della ragazza superstite.L’Australia non mi sarà possibile visitarla: del resto non ho mai attraversato il confine italiano. Mi pare di avere letto che il sito trattato è luogo sacro agli aborigeni e, con l’averlo avuto restituito, i turisti sono ammessi con estrema cautela.

    Rispondi
    • 27 Novembre 2018 in 21:25
      Permalink

      Mi dispiace per la tua storia della visita e del confine, è una cosa che potrà essere sistemata in futuro?
      Comunque il sito è ad accesso libero, si paga una quota per entrare con l’auto ma per il resto non mi risulta che ci siano restrizioni particolari né che il luogo sia trattato come sacro e (un legame profondo però c’è,, questo sì) 🙂 Gli aborigeni si occupano di progetti di valorizzazione e conservazione. Diverso è il caso di Uluru (/Ayers Rock), la montagna sacra: gli aborigeni chiedono espressamente di non scalarla, e hanno ottenuto che dal 2019 questa possibilità per i turisti sarà annullata. Per questo c’è chi si sta affrettando per poterci andare in tempo 🤔

      Rispondi
  • 27 Novembre 2018 in 22:19
    Permalink

    Che posti meravigliosi! E con quel po’ di brivido che gli dà la vicenda o leggenda?) delle quattro ragazze smarrite. Certo, se avessero consultato opportunamente le guide in rete… santo cielo, ma in che mondo vivevano? 😉

    Rispondi
    • 27 Novembre 2018 in 21:26
      Permalink

      Ahah sicuramente anche il consiglio tanto elargito di indossare scarpe comode avrebbe potuto fare la differenza 😄

      Rispondi
    • 27 Novembre 2018 in 23:13
      Permalink

      😄

      Rispondi
  • 28 Novembre 2018 in 03:35
    Permalink

    In effetti oggi non scendo nemmeno a comprare il pane senza aver consultato tripadvisor, le previsioni del tempo, google maps ….

    Rispondi
    • 28 Novembre 2018 in 08:41
      Permalink

      Ahah! Qua le previsioni del tempo sono del tutto superflue perché il meteo è completamente pazzo e imprevedibile 😄

      Rispondi
  • 28 Novembre 2018 in 03:50
    Permalink

    Ah ecco! allora è di Uluru che ho letto. Non ho progetti per l’oltre frontiera.

    Rispondi
    • 28 Novembre 2018 in 08:40
      Permalink

      Ah ok! Pensavo fosse una di quelle situazioni in cui uno vuole però per qualche motivo non può 🙂 Uluru dicono tutti che sia fantastico 😍

      Rispondi
  • 28 Novembre 2018 in 07:07
    Permalink

    Quando ho letto il titolo del tuo post, ho subito pensato a un film che avevo visto (o un documentario? Ora non ricordo) proprio su quella vicenda. Mi sono detta “devo andare là prima o poi”.

    Rispondi
    • 28 Novembre 2018 in 08:51
      Permalink

      Mi raccomando, quando accadrà non fare lo stesso errore delle ragazze 😜

      Rispondi
  • 28 Novembre 2018 in 09:57
    Permalink

    pag. 46…la settimana enigmistica arriva pure in australia?
    ml
    (mitico il film di Weir)

    Rispondi
    • 28 Novembre 2018 in 09:00
      Permalink

      Arriva quando me la porto io o me la faccio portare da chi arriva fin qua! Non sai il piacere! 😃

      Rispondi
  • 28 Novembre 2018 in 10:43
    Permalink

    Ho sentito del libro e del film, ancora da leggere e guardare, e ho amici che frequantato Hanging Rock spesso…. ora potrò vantarmi di sapere tutti i segreti del luogo con loro! 😉

    Rispondi
    • 28 Novembre 2018 in 09:45
      Permalink

      Ahah bene, sono contenta! ^_^

      Rispondi
  • 28 Novembre 2018 in 15:40
    Permalink

    Ho letto il libro e mi ha inquietato assai! Invece il tuo post mi ha molto divertito, specie la parte del bastone per selfie!

    Rispondi
    • 28 Novembre 2018 in 14:45
      Permalink

      Grazie 😄 Il libro ora voglio leggerlo, sono sicura che inquieterebbe anche me! 🙂

      Rispondi
  • 29 Novembre 2018 in 01:25
    Permalink

    Walkabout è un bel film australiano del 1971 che fa incontrare, in situazioni drammatiche un ragazzo aborigeno e una ragazza inglese. Regia di Nicolas Roeg. Gli oltre 40 anni dalla produzione non pesano affatto sulla freschezza narrativa: potrebbe essere una storia d’oggi.

    Rispondi
    • 29 Novembre 2018 in 10:15
      Permalink

      Sounds good! Non lo conoscevo, grazie mille, ora lo cerco!

      Rispondi
  • 30 Novembre 2018 in 05:43
    Permalink

    Ho letto il libro qualche anno fa,mentre avevo la febbre. Mi è piaciuto così tanto che la febbre mi è passata. Resta la curiosità divorante di questo luogo e di sapere cosa pensi tu della fine delle ragazze. Grazie del post.

    Rispondi
    • 30 Novembre 2018 in 07:38
      Permalink

      Grazie a te del commento!😊 Secondo me si sono fatte troppi selfie in stile “vedo-non-vedo” e sono cadute giù in qualche crepaccio 😜

      Rispondi
    • 30 Novembre 2018 in 07:39
      Permalink

      Stupendo comunque il libro taumaturgico 😍😄

      Rispondi
  • 1 Dicembre 2018 in 01:27
    Permalink

    ti faccio una proposta assai meno pericolosa: “pic nic a Brisighella” là non si perde nessuno a parte qualche calanco malandrino

    Rispondi
    • 1 Dicembre 2018 in 00:32
      Permalink

      😃

      Rispondi
  • 3 Dicembre 2018 in 00:40
    Permalink

    Con un inizio del genere mi chiedo come fai ad avventurarti lì! A me tremerebbero le ginocchia al solo pensiero. Come al solito però riesci a stupirmi nel modo di raccontare, sei davvero unica lo devo ammettere. E poi la frase: la soluzione è a pagina 46 ahahha sto ancora ridendo davvero!

    Rispondi
    • 3 Dicembre 2018 in 01:26
      Permalink

      😄😘
      C’è il trucco: l’ignoranza! Non conoscevo la storia quando ci sono andata. Ma avevo un Ospite Eminente che voleva essere accompagnato a fare un giro lì, e così ne ho approfittato per colmare la lacuna 😉

      Rispondi
  • 6 Dicembre 2018 in 15:37
    Permalink

    Luogo interessante, la storia un po’ inquietante in realtà 🙂

    Rispondi
    • 7 Dicembre 2018 in 02:40
      Permalink

      Concordo! 😊

      Rispondi
  • 7 Dicembre 2018 in 21:53
    Permalink

    Oddio mi hai fatto morire con la tua soluzione al mistero 😂 Al liceo avevo letto il libro e mi aveva terrorizzata, poi qualche mese fa ho visto la serie e mi ha lasciato non proprio terrorizzata ma un po’ inquieta… A dire la verità io mi ero fatta l’idea che la sopravvissuta avesse ucciso tutte le altre fingendosi poi ferita 😉 ma la tua teoria è molto più convincente!
    Buon weekend!

    Rispondi
    • 7 Dicembre 2018 in 22:32
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      Ma sai che a furia di pensarci mi sa che me la guardo anch’io la serie? Grazie! Comunque nemmeno la tua teoria è affatto male! 😊

      Rispondi
  • 27 Marzo 2019 in 06:35
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    La tua scrittura è sempre brillante e graffiante, è un piacere leggerti. Aspetto la puntata sui Bushrangers, eh!

    Rispondi
    • 27 Marzo 2019 in 08:10
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      Grazie 😍😍 Eeh, i bushrangers sono il top secondo me, appena ho un attimo di tempo ci ritorno su! 😃😘

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  • 27 Marzo 2019 in 08:05
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    Non ho letto il libro, ma mi sono imbattuta per caso nell’omonima serie TV di poco tempo fa. Mi hai fatta sorridere, povere ragazze sarebbe bastato leggere un po’ di consigli sui blog per evitare di scomparire nel nulla 🙂

    Rispondi
    • 27 Marzo 2019 in 08:11
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      Infatti!! Questa gioventù imprudente!! 😃 (Non ho visto la serie, ho sentito opinioni contrastanti!)

      Rispondi
        • 27 Marzo 2019 in 08:26
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          Temo sia l’opinione più corrente, peccato! Grazie del feedback! 🙂

          Rispondi
  • 28 Marzo 2019 in 16:39
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    Ho deciso che stasera mi riguardo il film. Grazie Lucy, i tuoi post sono sempre delle perle.

    Rispondi
    • 28 Marzo 2019 in 16:53
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      Grazie a te 😍 Buona visione! 😉

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  • 29 Marzo 2019 in 23:46
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    Misterioso questo racconto!! Quindi in pratica c’erano mille motivi x sparire in quel posto!! Non so se avrei tanta voglia di perlustrarlo… Ma magari in gruppo si!! 😅

    Rispondi
    • 30 Marzo 2019 in 13:48
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      Eh ma quelle sono sparite proprio in gruppo 😜

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  • 23 Agosto 2019 in 09:08
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    Tu lo sai che quando visiterò l’Australia porterò con me SOLO il tuo blog? Nessun’altra guida, solo i tuoi post che raccontano così bene la realtà australiana! Grazie di esistere!

    Rispondi
    • 23 Agosto 2019 in 21:06
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      Ma che bello, grazie a te! 😀

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  • 23 Agosto 2019 in 11:04
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    Troverete un accurato Visitor Centre che vi dirà tutto, dopodiché potrete iniziare a inerpicarvi. Andate e scoprite. Ma ormai avete letto fino alla fine, sorry!
    Una genia del male.

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    • 23 Agosto 2019 in 21:04
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      Eheh 🙂

      Rispondi

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