Canberra: cosa vedere, specialmente d’inverno, nella capitale d’Australia, se si ha una predisposizione per le epifanie sul nulla?
(Aggiornato il: 23 luglio 2020)
Perché visitare la capitale d’Australia
Soprattutto se è inverno, la capitale dell’Australia fa per il turista nei seguenti casi: se egli è un politico, un malato terminale, un diplomatico, un morto, un esagitato nemico grigio dei Power Rangers, la vecchissima Morla (la tartaruga gigante della Storia Infinita), Scarlett Johansson in Lost in translation, un soggetto in jet-lag acuto o un fantasma. Io ho fatto parte delle ultime due categorie, in una città dove volendo, l’ultima potrebbe, se appena lo volesse, mettersi a imperare su tutte le altre per l’eternità. Mirabile potenza del Fantasma.
Hotel a Canberra: evanescenza
Per qualche giorno ho abitato un business hotel a misura di spiriti, quelli che fluttuano autorevolmente e abitudinariamente nei non-luoghi di conferenze e meeting, e gli spiriti ancora più trasparenti dei loro accompagnatori, volontariamente rinchiusi in solitudine tra le lenzuola del letto king e l’area consumazioni di una hall incantata, semideserta e silenziosa.
Nel secondo di questi due ruoli, da accompagnatrice (niente doppi sensi, e a viaggio spesato non si guarda in bocca!) volevo soprattutto dormire, farmi recapitare cibo in camera, guardare serie tv disagiate, combattere quella bestia nera del jet lag da ritorno down under e interiorizzare la scoperta di avere ancora un animo pulsante, ben rinvigorito dal viaggio in Europa; e incidentalmente anche visitare Canberra.
Canberra, capitale da quando?
Nella capitale d’Australia, tirata su dal nulla nel 1913 dietro concorso internazionale (per zittire l’eterna diatriba Sydney-Melbourne che come due bambine litigiose bisticciavano per il titolo, e infatti Canberra in lingua aborigena significa “luogo di incontro”), non c’è niente da vedere, niente da fare, niente di niente – è l’opinione di ogni australiano di buon senso – quindi in qualità di fantasma mi ci sarei trovata splendidamente.
Sarei persino riuscita ad attraversare la strada, poiché qui la viabilità dedicata esclusivamente alla circolazione su gomma non sembra tener conto dell’esistenza di singoli individui in carne e ossa che deambulino sulle proprie gambe umane. Fortuna che almeno ci sono gli opossum a tener compagnia dagli alberi al visitatore smarrito, a ricordargli come si sorride e a proteggerlo dalle imboscate dei malvagi omini grigi dei Power Rangers.
Cosa fare a Canberra: fluttuare
Quali luoghi prediligono i fantasmi a Canberra? Qualche indizio per chi volesse trovarli, qualora fosse costretto da un infingardo sortilegio a visitare la capitale australiana:
Cosa vedere a Canberra, città giardino: le strade
La capitale d’Australia, più che la “città giardino” (sic) che vorrebbe essere sin dalla sua ideazione, risulta una città-gioco-da-tavolo in scala 1:1, un po’ Hotel e un po’ Monopoly, con le sue fatiscenti costruzioni a blocchi e gli evanescenti palazzi governativi, i cantieri sospesi, i laghetti incantati e le aree naturali verde opaco, il tutto in mezzo al niente.
I fantasmi percorrono questo tabellone chiuso e senza sorprese, dove gli Imprevisti sono le necessarie corse in Uber (autisti che si volatilizzano, che creano, che abbandonano il cliente in zone industriali deserte e fuggono via, o che lo drogano – ho infatti scoperto che quaranta minuti di inalazione di fumo passivo di sostanze illegali rinchiusa nell’abitacolo di un’automobile è sufficiente a finire per farmi trovare ogni cosa esilarante, persino Canberra). Le Probabilità invece sono gli incontri con gli animali, attesi e inattesi: lepri, pappagalli (un po’ fantasmi anche loro, meno vitali che altrove, o forse è solo l’inverno?) e canguri. Sì, canguri in città, a Canberra si può.
Dove perdersi a Canberra: le Wetlands
Canberra ospita un’area paludosa in pieno centro città, culla di fiumiciattoli, canneti, casupole per il birdwatching. Qui i fantasmi si presentano anche sotto forma di echidna (di cui individuo le tane, le tracce e pure gli scarti organici, ma non la presenza originale, nascosta chissà dove) e di ornitorinchi (quelli millantati dall’ufficio del turismo australiano e sulla cui reale esistenza in the wild comincio a pormi qualche dubbio).
Dove salire a Canberra: la Telstra Tower
Il punto più alto della città è la torre delle telecomunicazioni, che troneggia sugli abitanti dall’alto del verde scuro della Black Mountain (a.k.a. la vecchissima Morla).
Qui i fantasmi aiutano le onde dell’etere a propagarsi, e i visitatori a non volare giù dalla piattaforma di osservazione trascinati dal vento gelido.
Cosa amare a Canberra: i tramonti
Perché pur nel niente, le rive del lago sono ugualmente capaci di tingersi di una luce calante e poetica (la famosa poesia del nulla); e i cieli sanno striarsi di mille rosa talmente volubili e sfuggevoli che quasi ci si sente male, mentre i fantasmi escono tutti insieme e danzano tra i corvi e i gabbiani.
Cosa evitare a Canberra: il War Memorial
In questa mastodontica costruzione riposano solennemente i fantasmi dei morti in guerra australiani. Peccato che il titanico monumento ai caduti, a cui si accede tramite una solenne stradona celebrativa decorata da enormi statue grondanti nazionalismo, invece di ripudiare la guerra sembri quasi esaltarla come strumento di acquisizione di benessere. Ma questa è un’altra storia.
Cosa approfondire a Canberra: il Parlamento australiano
Tronfia del mio pass come se lo avessi ottenuto per qualche merito speciale (invece basta telefonare e prenotare), sono entrata nelle aule di Camera e Senato per constatare che anche i parlamentari sono fantasmi, eccoli:
Nota per il turista zelante: Camera e Senato non si riuniscono tutti i giorni. Nei giorni di non-seduta si visitano le aule; in quelli attivi, è possibile assistere alle consultazioni da dietro ai vetri. Su prenotazione, si può persino andar lì per il Question Time a far domande ai parlamentari, anche se non si è nessuno. Immaginate una cosa del genere in Italia e fatevi con me una tetra risata da fantasma!
Cosa ammirare a Canberra: l’Australian National Gallery
In questo grosso museo d’arte abitano i fantasmi degli Aborigeni uccisi, su cui ad ogni mostra scopro nuovi dettagli agghiaccianti. Vorrei tanto sapere se gli odierni bianchi neo-indigeni, per così dire, si sentono almeno un po’ in colpa per le cruente modalità con cui i loro avi si garantirono il possesso delle terre, o proprio per niente.
La Galleria Nazionale Australiana alberga anche i fantasmi dei musei europei, così va a finire che il visitatore si imbatte in un Matisse o in un Picasso e il suo sensibile cuore si gonfia a dismisura, al limite del soffocamento.
Cosa compatire a Canberra: le vie della movida
Forse è meglio dire “la via”, al singolare. Diciamo che la capitale d’Australia non è propriamente l’epicentro australiano del divertimento. I pub sono frequentati da gente in apparenza così morta dentro che è facile, durante la degustazione della propria birra, sentirsi frizzanti come la Carrà dei tempi d’oro.
Dove riposarsi a Canberra: le stanze d’albergo
Qui si trovano i fantasmi migliori. Può accadere che, in ambienti così asettici e rarefatti, gli spiriti che normalmente abitano dentro ciascuno di noi sublimino e prendano a volteggiarci intorno, alla ricerca di un ordine sempre postposto e di una nuova libertà. Non senza sforzo, pensieri e ricordi finalmente si incastonano nel giusto posto e ruolo; e da non si sa bene dove, fuoriesce una nuova capacità di lasciare andare, di rendere certe persone ed episodi un po’ più fantasmi, come è giusto che sia.
Ho lasciato Canberra un po’ annoiata, ma fluttuando più leggera, meno incatenata. Sono tornata a casa ricompattata, con una rinnovata, più sana corporeità.
Amici umani, se proprio dovete visitare la capitale d’Australia, e non rientrate in nessuna delle categorie elencate in apertura, almeno prendetevi una macchina a noleggio, per il vostro bene. In alternativa prendetevi un morbo impedimento che vi costringa a non uscire mai dalla vostra stanza: allora la città vi sembrerà decisamente elettrizzante.
Andate a Canberra solo se avete tempo e volete pensare, pensare, pensare.
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