La storiella dei vasi

muro di ceramiche colorate
[Pixabay]

Nell’odierno oceano degli exempla per il self-empowering rivolti all’uomo comune, si narra di un esperimento svoltosi in una scuola d’arte, di quelle dove si impara a sfornare manufatti. Gli studenti della classe di ceramica sono stati divisi per un paio di settimane in due gruppi, con lo scopo di valutare quale dei due alla fine, globalmente, avrebbe realizzato i pezzi migliori.

Al primo gruppo è stata data la consegna: create più oggetti possibile – conta il numero, quindi iniziate subito e fate, vogliamo vedere l’abbondanza. Questa invece la raccomandazione per il secondo gruppo: dovete foggiare ciascuno un unico pezzo, usando tutto il tempo che avete, e far sì che sia il più perfetto possibile. Mostrateci il vostro capolavoro inespresso, fate meglio di tutto quanto avete fatto finora.

vasi di terracotta
[Pixabay]

Passate le due settimane, tutti i pezzi vengono esaminati. Risultato: vincono il podio le creazioni del primo gruppo, quello del molteplice. Quello che non ha passato tutto il tempo a pensare, ripensare, provare, esitare, correggere, cesellare, distruggere per rifare, perfezionare. Vince il gruppo che ha sfornato dal principio, perché la pratica costante e ripetuta, di per sé, ha portato a una maggior qualità rispetto all’investire tutti se stessi verso un fine ideale ma senza esercizio sufficiente. 

Morale: non puntare alla perfezione, non lasciar perdere oggi perché senti che dopodomani potresti fare meglio, o che se fai non sarà abbastanza – fai e basta, qualcosa di buono verrà.

(Soprattutto se hai un blog dormiente).

(A meno che tu non soffra di disfunzione esecutiva, ma questa è un’altra storia).

(L’aneddoto non è da intendersi come minaccia di una nuova rubrica di perle di saggezza da un euro, promesso).

vaso di ceramica decorato
[Pixabay]

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Lucy the Wombat

Human. Italian. Survived a mass shooting in Paris, moved Down Under for a life reboot. Blogging about Australia, Europe, Italy, beautiful creatures, post-trauma, and this strange world. (Avatar created with: "Le Bouletmaton" by Zanorg).

53 pensieri riguardo “La storiella dei vasi

  • 3 Dicembre 2022 in 20:53
    Permalink

    È sicuro che non c’è nesso ma Leonardo passò tutta la vita a ritoccare la Gioconda e Michelangelo non era mai soddisfatto: anche col marmo riusciva a cambiare le carte in tavola.

    Ben tornata!

    Rispondi
    • 3 Dicembre 2022 in 22:29
      Permalink

      A sentire Michelangelo però era la statua stessa che si dibatteva sotto al marmo e voleva uscire, non era colpa sua 😊
      Grazie!!

      Rispondi
  • 3 Dicembre 2022 in 21:02
    Permalink

    Io spero ce le sfornerai tutti i giorni le tue perle rare!!! Che piacerone rileggerti. Bentornata Lucy!!! ❤ ❤ ❤ ❤ ❤

    Rispondi
    • 3 Dicembre 2022 in 22:36
      Permalink

      Ciao, grazie di passare di qui! Abbastanza bene, grazie, per “laggiù” dipende da cosa intendi, comunque sono in Italia anche se sembra sempre che da un momento all’altro si possa di nuovo cambiare 😅 Spero tu stia bene!

      Rispondi
  • 3 Dicembre 2022 in 22:03
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    concordo. ti seguo. continuo a seguirti anche quando sei dormiente. e capisco. grazie.

    Rispondi
  • 3 Dicembre 2022 in 22:21
    Permalink

    Azz, m’hai risvegliato il ricordo che pur’io c’ho il blog in ibernazione da non so quanto. Mo’ riciclo la storiella di natale che mi porto avanti dal 2006 mi sa. Piacere di rileggerti.

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    • 3 Dicembre 2022 in 23:24
      Permalink

      Ciao! Il riciclo creativo (così lo chiamavano quelle sciure che, nei gruppi di cerco-offro oggetti, chiedevano le famose cialde di caffè 🤔) è il sale della vita. Vai! 😀

      Rispondi
  • 4 Dicembre 2022 in 10:19
    Permalink

    L’esperimento significa che la ceramica non è un lavoro di intellettuale ma di operaio. In questa industria, l’importante è che il disegno alla base di una brocca sia facilmente realizzabile. Pazienza Lucy.

    Alex

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    • 4 Dicembre 2022 in 10:28
      Permalink

      Bella osservazione, però si tratta proprio di arte, non di semplice costruzione. E l’arte, anche la più umile, ha sempre una componente di intellettualità. (Qualcuno nella mia famiglia ha fatto davvero una scuola di ceramica e no, non bastava saper fare una brocca per spiccare :D).

      Rispondi
  • 4 Dicembre 2022 in 10:47
    Permalink

    Sono d’accordo col principio in generale ma non col singolo esperimento capace di spiegare l’intero universo! Inoltre, se nel gruppo di quelli lenti ci mettevi un grande artista… poi voglio vedere quale dei due gruppo avrebbe prodotto oggetti migliori… 😉
    Mi viene subito da chiedere: come sta il cane e come procede con lui? 🙂

    Rispondi
    • 4 Dicembre 2022 in 10:54
      Permalink

      Eheh probabilmente quel mese non si era iscritto Canova 😀
      La mia bestiaccia sta bene, grazie!! E’ una creatura di una dolcezza e devozione incredibili e continuo a non capacitarmene. :))

      Rispondi
      • 4 Dicembre 2022 in 11:04
        Permalink

        Moltissimi cani sono così. Creature stupende. Io spesso me lo sogno il mio cagnolino ormai morto 5 anni fa (se ricordo bene). :’)

        Rispondi
  • 4 Dicembre 2022 in 17:17
    Permalink

    Mi piacciono le tue perle di saggezza! Confessa, te le ha suggerite il vombato?

    Rispondi
    • 4 Dicembre 2022 in 17:18
      Permalink

      Yes, lei a differenza mia è sempre sul pezzo, anche se non la vedo mai a informarsi. Mah? 😄

      Rispondi
  • 4 Dicembre 2022 in 22:20
    Permalink

    Lo so che sei a Milano, ma so anche che con le briciole ancora in un angolo della bocca non arrivi alla Colomba di Pasqua che già hai preso il volo.
    Chi me l’ha detto?
    Proprio giorni fa m’eri tornata in mente e m’ero detto: E già, si parte col blog a tutto gas e poi PLUFF! ci si sgonfia e i più compiti si congedano mentre gli altri e le altre (o viceversa) spariscono.
    Lieto che tu non ti sia congedata né sparita.

    Rispondi
  • 5 Dicembre 2022 in 08:31
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    Tienilo sveglio il tuo blog! Mi ha fatto un gran piacere rileggerti e dunque anche la ceramica è istintiva

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  • 5 Dicembre 2022 in 15:26
    Permalink

    È sempre bello leggerti 🙂 non mi lamenterei affatto delle perle di saggezza da un euro! e sono d’accordo con la storiella dei vasi, meglio fare che aspettare.

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  • 30 Dicembre 2022 in 14:42
    Permalink

    Faccio così quando scrivo 😀 e infatti si vede, di perfetto c’è poco… 😀 😀

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    • 30 Dicembre 2022 in 16:54
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      E ancora a proposito di refusi, ancora a distanza di anni mi rileggo e continuano a uscirne qua e là 🙈

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      • 30 Dicembre 2022 in 18:11
        Permalink

        Eheh il refuso è così, è una creatura subdola, riaffiora come la muffa su un muro. Più che invecchia più riaffiora. 😀

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    • 30 Dicembre 2022 in 16:58
      Permalink

      Comunque a proposito di perfezione, Valéry (mi pare in quel bellissimo piccolo testo che è Monsieur Teste) faceva notare che non esiste il testo perfetto, ma solo il testo che hai deciso di “fermare” e pubblicare in un certo momento tra le mille riletture e sistemazioni che gli dai. In pratica il testo come un fatto contingente e pure un po’ casuale, nella sua versione finale che è solo il frutto di una decisione, non di una caratteristica intrinseca 🙂

      Rispondi
      • 30 Dicembre 2022 in 18:17
        Permalink

        Be, in fondo, non è che una specie di rielaborazione del concetto filosofico del fiume che scorre. Non ci si può immergere nemmeno una volta in un fiume, perché filosoficamente non si è più la stessa persona e il fiume non è più lo stesso. Nel momento in cui si tocca l’acqua, rispetto al momento in cui si è deciso, tutto è cambiato… Così diceva Cratilo, se non erro… ricordi di scuole che furono

        Rispondi

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