Nell’odierno oceano degli exempla per il self-empowering rivolti all’uomo comune, si narra di un esperimento svoltosi in una scuola d’arte, di quelle dove si impara a sfornare manufatti. Gli studenti della classe di ceramica sono stati divisi per un paio di settimane in due gruppi, con lo scopo di valutare quale dei due alla fine, globalmente, avrebbe realizzato i pezzi migliori.
Al primo gruppo è stata data la consegna: create più oggetti possibile – conta il numero, quindi iniziate subito e fate, vogliamo vedere l’abbondanza. Questa invece la raccomandazione per il secondo gruppo: dovete foggiare ciascuno un unico pezzo, usando tutto il tempo che avete, e far sì che sia il più perfetto possibile. Mostrateci il vostro capolavoro inespresso, fate meglio di tutto quanto avete fatto finora.
Passate le due settimane, tutti i pezzi vengono esaminati. Risultato: vincono il podio le creazioni del primo gruppo, quello del molteplice. Quello che non ha passato tutto il tempo a pensare, ripensare, provare, esitare, correggere, cesellare, distruggere per rifare, perfezionare. Vince il gruppo che ha sfornato dal principio, perché la pratica costante e ripetuta, di per sé, ha portato a una maggior qualità rispetto all’investire tutti se stessi verso un fine ideale ma senza esercizio sufficiente.
Morale: non puntare alla perfezione, non lasciar perdere oggi perché senti che dopodomani potresti fare meglio, o che se fai non sarà abbastanza – fai e basta, qualcosa di buono verrà.
(Soprattutto se hai un blog dormiente).
(A meno che tu non soffra di disfunzione esecutiva, ma questa è un’altra storia).
(L’aneddoto non è da intendersi come minaccia di una nuova rubrica di perle di saggezza da un euro, promesso).
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Grazie e buona lettura! 🙂
Commenti
53 risposte a “La storiella dei vasi”
Tutti in piedi e 👏🏼 👏🏼 👏🏼 👏🏼 👏🏼
😄♥️
È sicuro che non c’è nesso ma Leonardo passò tutta la vita a ritoccare la Gioconda e Michelangelo non era mai soddisfatto: anche col marmo riusciva a cambiare le carte in tavola.
Ben tornata!
Io spero ce le sfornerai tutti i giorni le tue perle rare!!! Che piacerone rileggerti. Bentornata Lucy!!! ❤ ❤ ❤ ❤ ❤
Bentornata!
La storia è molto istruttiva 😉
Ciao Lucy, bentornata. Che bello ritrovarti ^_^
Tutto bene? Sei sempre laggiù?
concordo. ti seguo. continuo a seguirti anche quando sei dormiente. e capisco. grazie.
Azz, m’hai risvegliato il ricordo che pur’io c’ho il blog in ibernazione da non so quanto. Mo’ riciclo la storiella di natale che mi porto avanti dal 2006 mi sa. Piacere di rileggerti.
A sentire Michelangelo però era la statua stessa che si dibatteva sotto al marmo e voleva uscire, non era colpa sua 😊
Grazie!!
Sempre troppo buona tu! 😘🙏
Mi ha colpita. 🙂
Grazie!! 🙏
Ciao, grazie di passare di qui! Abbastanza bene, grazie, per “laggiù” dipende da cosa intendi, comunque sono in Italia anche se sembra sempre che da un momento all’altro si possa di nuovo cambiare 😅 Spero tu stia bene!
Grazie mille 🙏🙏
❤ ❤ ❤
Bentornata 🙂
D’accordo!
Che bello riscoprire i tuoi articoli, sempre simpatici e struggenti.
Bentornata allora. Quel “cambiare” significa che partirai per qualche altra destinazione segreta?
Io sto come al solito, depresso, ma grazie per aver chiesto, lo apprezzo molto ^_^
Grazie! 🙂🐨
Ciao Rita, che piacere, grazie! 🙏
Significa che non si sa troppo bene al momento 😅 Comunque io ti penso come ci si pensa tra noi, sono contenta di leggerti e ti mando un abbraccio. 💪
Grazie ^_^
Ciao! Il riciclo creativo (così lo chiamavano quelle sciure che, nei gruppi di cerco-offro oggetti, chiedevano le famose cialde di caffè 🤔) è il sale della vita. Vai! 😀
Eccoti!!! Un piacere rileggerti! ☺️
Che piacere rileggerti! E mi viene in mente il kintsugi…
Ma grazie ☺️
Quello è un grande classico, anche se sono andata a googlare perché non sapevo si chiamasse così! 😄
L’esperimento significa che la ceramica non è un lavoro di intellettuale ma di operaio. In questa industria, l’importante è che il disegno alla base di una brocca sia facilmente realizzabile. Pazienza Lucy.
Alex
Bella osservazione, però si tratta proprio di arte, non di semplice costruzione. E l’arte, anche la più umile, ha sempre una componente di intellettualità. (Qualcuno nella mia famiglia ha fatto davvero una scuola di ceramica e no, non bastava saper fare una brocca per spiccare :D).
😁😁😁😁😁
Sono d’accordo col principio in generale ma non col singolo esperimento capace di spiegare l’intero universo! Inoltre, se nel gruppo di quelli lenti ci mettevi un grande artista… poi voglio vedere quale dei due gruppo avrebbe prodotto oggetti migliori… 😉
Mi viene subito da chiedere: come sta il cane e come procede con lui? 🙂
Eheh probabilmente quel mese non si era iscritto Canova 😀
La mia bestiaccia sta bene, grazie!! E’ una creatura di una dolcezza e devozione incredibili e continuo a non capacitarmene. :))
L’ho scoperto non molto tempo fa, guardando un documentario. Sono quelle cose un po’ catartiche…
A me ne hanno parlato anni fa dopo l’evento traumatico, ma ora quando ci penso vedo solo questo meme: 😄
https://www.facebook.com/thelanguagenerds/photos/a.1617884278326668/5520622724719451/?type=3
Moltissimi cani sono così. Creature stupende. Io spesso me lo sogno il mio cagnolino ormai morto 5 anni fa (se ricordo bene). :’)
Ma ci credo che lo sogni 😥
🙏💙🙏
Mi piacciono le tue perle di saggezza! Confessa, te le ha suggerite il vombato?
Yes, lei a differenza mia è sempre sul pezzo, anche se non la vedo mai a informarsi. Mah? 😄
Sad but true… 🤣🥹
Lo so che sei a Milano, ma so anche che con le briciole ancora in un angolo della bocca non arrivi alla Colomba di Pasqua che già hai preso il volo.
Chi me l’ha detto?
Proprio giorni fa m’eri tornata in mente e m’ero detto: E già, si parte col blog a tutto gas e poi PLUFF! ci si sgonfia e i più compiti si congedano mentre gli altri e le altre (o viceversa) spariscono.
Lieto che tu non ti sia congedata né sparita.
Lieta anch’io, e anche del tuo passaggio! 😊
Lucy che piacere ritrovarti!!!!!
Tienilo sveglio il tuo blog! Mi ha fatto un gran piacere rileggerti e dunque anche la ceramica è istintiva
😊🐾
È sempre bello leggerti 🙂 non mi lamenterei affatto delle perle di saggezza da un euro! e sono d’accordo con la storiella dei vasi, meglio fare che aspettare.
grazie cara ☺🙏
Grazie 🙏🙏
Faccio così quando scrivo 😀 e infatti si vede, di perfetto c’è poco… 😀 😀
E ancora a proposito di refusi, ancora a distanza di anni mi rileggo e continuano a uscirne qua e là 🙈
Comunque a proposito di perfezione, Valéry (mi pare in quel bellissimo piccolo testo che è Monsieur Teste) faceva notare che non esiste il testo perfetto, ma solo il testo che hai deciso di “fermare” e pubblicare in un certo momento tra le mille riletture e sistemazioni che gli dai. In pratica il testo come un fatto contingente e pure un po’ casuale, nella sua versione finale che è solo il frutto di una decisione, non di una caratteristica intrinseca 🙂
Eheh il refuso è così, è una creatura subdola, riaffiora come la muffa su un muro. Più che invecchia più riaffiora. 😀
Be, in fondo, non è che una specie di rielaborazione del concetto filosofico del fiume che scorre. Non ci si può immergere nemmeno una volta in un fiume, perché filosoficamente non si è più la stessa persona e il fiume non è più lo stesso. Nel momento in cui si tocca l’acqua, rispetto al momento in cui si è deciso, tutto è cambiato… Così diceva Cratilo, se non erro… ricordi di scuole che furono
Sì esatto! Paragone perfetto! 🙂