L’Australia in questi giorni sta bruciando come non mai. La zona di Sydney (e non solo) è circondata dai bushfires, gli incendi, il cui livello di pericolosità è definito ufficialmente catastrofico. Ci sono alcuni morti, parecchi feriti e tante persone che non hanno più un tetto. Colonie di animali spazzate via, incenerite. Cose che non riesco nemmeno del tutto a immaginare.
Purtroppo riesco invece a immaginare alcune cose che potrebbero accadere, da ora in poi, nella vita delle persone coinvolte.
Nella sua melensa funzione “hai un ricordo da rivivere oggi”, Facebook mi ha fatto ricomparire un post che avevo scritto sul mio profilo in data 13 novembre-un anno dopo, cioè nel 2016. Lo pubblico qui perché credo rimanga attuale e universale. Perché la vita è imprevedibile, e qualche strumento in più non guasta. Ecco il post.
Dai traumi, anche grossi, si guarisce. E si può guarire bene. Appena accadono, e anche dopo un bel po’, vi direte che la vita non sarà più la stessa, che non tornerete mai come prima, che rimarrete scissi tra un “prima” e un “dopo”. Falso.
All’inizio sarete talmente in shock che non capirete a fondo. Penserete che va tutto bene perché il peggio è scampato. A chi vi ama e vorrà starvi più vicino, risponderete “no no, non c’è bisogno”, e glielo impedirete. Errore.
Non restate soli. Non abbiate paura di chiedere. Non stupitevi del fatto che tutti siano sconvolti tranne voi: hanno ragione loro, siete voi che siete dissociati (nel senso medico, non così per dire). Googlate PTSD e iniziate ad imparare su di voi.
Il malessere si esprime anche con sintomi fisici: è normale, e durerà più del previsto, non sarete preparati abbastanza. Anche il cervello si può “ammalare”, solo che lo si sa di meno e fa paura; ma tutto passa. Aprirete Youtube pensando “Adesso mi ascolto un po’ di musica” e non saprete più su cosa cliccare perché la vostra personalità sarà talmente frantumata che non vi ricorderete nemmeno cosa vi piace… solo il vuoto. Dovrete riapprendere un sacco di cose di voi stessi. In questo senso dicono: “ricostruzione”.
Fatevi curare, è fondamentale. Prendetevi il vostro tempo, anche se non coincide coi tempi della società, del vostro lavoro o delle altre persone, prendetevi quel tempo solo per voi, per guarire, per risollevarvi. Anche a costo di restare improduttivi mentre tutto intorno a voi gira come al solito, prendetevi cura di voi stessi, in tutti i sensi. Sarà lunga e vi sembrerà tempo sprecato, invece sarà il più prezioso di tutti. Il peso dell‘orrore che avete vissuto va fatto uscire in un modo o nell’altro, finché non ne rimarrà sempre meno e non vi alleggerirete dentro e fuori.
Se una terapia non va bene, cambiate, provatene un’altra, là fuori c’è qualcosa di adatto a voi, fatevi aiutare. E una terapia adeguata non solo può aiutarvi, ma può farvi stare pure meglio di come stavate prima del trauma, ho visto miracoli in questo senso. Lunga vita ai professionisti della salute mentale.
Abbiate ben presente di essere soggetti temporaneamente deboli, più di quanto immaginiate, e che là fuori vorranno approfittarsi di voi in vari modi. Proteggetevi da queste persone. Dalla curiosità morbosa. Da chi insiste per lo scoop. Dalla sociopatia (tipo di chi dice di aver vissuto la stessa cosa vostra per starvi vicino e poi viene fuori che invece non è vero: ci sono mentecatti che inventano ogni cosa. Indagate). Da chi cerca una qualsiasi scusa per lamentarsi, una spalla su cui piangere, ma solo una spalla qualsiasi, non il resto della vostra persona. Da chi cerca di provarsi cose tramite voi. Da chi è semplicemente una persona triste, ma voi siete troppo scossi per capirlo e vi fate andar bene tutto. Da chi invece dice che va tutto bene e fa come se niente fosse: questi sono i peggiori e i più perturbati. Vorranno sentirsi meglio grazie a voi, perché stavano già male prima, con se stessi, e per loro niente cambierà, non sapranno approfittare della meravigliosa occasione di consapevolezza che viene loro offerta. Cercheranno di buttare giù voi, ma voi vi rialzerete, mentre loro in alto non ci sono mai stati. Cercate i vostri simili, ce ne sono di meravigliosi e potranno arricchirvi un sacco.
Col tempo vi rassicurerete; scoprirete – se già non lo sapevate – che le cose da temere sono davvero poche, e che potete fare tutto, anche quello che non avevate mai preso in considerazione, e prenderci gusto. Che è sempre possibile cambiare e ricominciare su nuove basi, che “è troppo tardi” è una menzogna, e che siete liberi, liberi. Che tutto è ancora più imprevedibile di come sembra e che questo non è male, ma un bene. Che è bello farsi portare un po’ di qua e un po’ di là dalla vita. Che bisogna saper accettare, e cercare di trarre il meglio anche dalla merda. Che il bicchiere è mezzo pieno. Ci sarà chi non vi capirà e giudicherà le vostre nuove scelte, ma non lasciate che diventi un problema vostro.
Occupatevi, oltre che di voi stessi, anche di chi vi sta vicino. Anche loro saranno perturbati, e in modo ancora più sotterraneo, perciò è essenziale che anche di loro ci si prenda cura. Aiutateli a riconoscere questa necessità.
E non temete, mai. Andrà bene, e pure meglio, e se sapete come prenderla persino benissimo.
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