Tutti i tipi di ragni australiani e del mondo sono creature speciali, e hanno delle cose in comune. Conoscendole possiamo sfruttarle a nostro vantaggio. Vediamo allora nel dettaglio come funzionano queste prodigiose bestiole! Buona lettura!
Tipi di ragni australiani e del mondo, tutti vittime di pregiudizi!
Partiamo dalla fine: i ragni esistono. Punto. Bisogna accettarlo. Come tutti, si spostano in cerca di una sistemazione decente, lo fareste anche voi; io l’ho fatto, cambiando emisfero. Non li possiamo controllare.
Non è migliore di loro uno che vive in un bell’appartamentino terrazzato, mentre loro se ne stanno pazienti in un angolino a fare i lavori che gli italiani non vogliono più fare, tipo levare di torno mosche e zanzare.
Loro si sanno anche comportare, e sono pronta a scommettere che ogni ragno legga con attenzione la totalità di un articolo di giornale prima di commentarlo online, senza limitarsi al titolo. E questo lo affermo non perché io sia il lietissimo Buddha o Indiana Jones (ahimè), ma perché quando da brava aracnofobica sono capitata davanti all’ingresso della mostra “Spiders!” giù in Tasmania, invece di scappar via ho esultato. Finalmente l’avrei piantata di pietrificarmi terrorizzata alla visione di uno di quegli ignoti cosacci a otto zampe, e la mia Lucy avrebbe avuto un’altra bestia con cui giocare. Dovevo farlo, era l’occasione giusta.
Aracnofobia: come lasciarsela alle spalle
Perché quando una cosa la conosci meglio, di solito impari non solo a capirla, ma pure ad apprezzarla, e la paura evapora con la stessa vacuità con cui era arrivata. Vale per quasi tutto, dai poemi alle formule matematiche – eccetto giusto per il canone RAI, gli analfabeti funzionali, la violenza domestica, il plagio e l’ISIS.
Va da sé che il primo di voi che dopo aver letto quanto siano stupefacenti le creature di questo post mi chiederà cosa aspetto a ospitarne una a casa mia, riceverà in premio una randellata a distanza.
Qui dove vivo, a Melbourne, per il momento, non è comparso nessuno tra i tipi di ragni australiani; ma se accadrà, suggerirò loro gentilmente di andare a stare in balcone, dove si cucca di più.
Tipi di ragni, australiani e non: false credenze
È giunto il momento di raccontare come sono fatti i ragni e cosa fanno, smontando uno per uno i pregiudizi che li riguardano.
Attitudine e comportamento
Pregiudizio: i ragni sono noiosi.
Niente affatto. Possono nuotare e persino volare. Come? Nel primo caso si chiudono dentro una bolla d’aria e si tuffano; nel secondo, sfruttano l’energia elettromagnetica dei temporali per accumulare sulla ragnatela alcune particelle caricate positivamente o negativamente, purché dello stesso segno. Questo produce un effetto magnete che tende la tela e proietta il ragno nell’iperuranio (lui naturalmente controlla il tutto a proprio vantaggio e se ne va in giro comodo comodo).
Tutti i tipi di ragni australiani e del mondo: tassonomia
Pregiudizio: i ragni sono insetti.
No! Con otto zampe, due “zanne” per mordere e due parti centrali del corpo (e non tre, come invece gli insetti, pensiamo alle formiche), più due sorte di braccini sul davanti per maneggiare il cibo e orientarsi, sono aracnidi (lo sono anche scorpioni e termiti, tra gli altri), direttamente dal greco antico.
Ma esistono da ben prima dei greci! Sono molto più vecchi dei dinosauri, e così funzionali che non hanno avuto grosso bisogno di evolversi da allora. Non male… Io ho cambiato mille pettinature e ancora non sono convinta di quella giusta.
Villosità
Pregiudizio: i ragni fanno schifo.
No! Certi sono particolarmente pelosi, sì, questo serve per mantenersi sensibilissimi a ogni minima oscillazione della loro tela, in modo da capire subito se in essa sia capitata una preda, una lacerazione, un nemico o un potenziale partner. Nonostante vedano quasi a 360° con i loro otto occhi (a volte solo sei), non sono proprio delle aquile… Perciò fanno grande affidamento sulle vibrazioni dell’aria e della tela per capire cosa succede tutt’intorno e come muoversi. Proprio grazie alle zampe pelose. (Al buio, però, alcuni vedono meglio dei gatti, o dei gufi!)
Sangue blu, perché?
Pregiudizio: i ragni sono sudici e trasandati.
No, anzi, veramente hanno persino il sangue blu. Cioè il loro sangue è incolore, ma se esposto all’aria per una ferita, fa reazione e diventa blu. Perché? Perché le molecole che trasportano l’ossigeno, invece che a base di ferro come la nostra emoglobina, sono a base di rame.
Ragnatele, un prodigio di resistenza
Pregiudizio: le ragnatele sono simbolo di abbandono e decrepitudine.
No! La tela del ragno, una proteina liquida secreta nell’addome e malleata a seconda delle esigenze, per rapporto leggerezza/resistenza è una sostanza migliore rispetto a ogni materiale mai prodotto dall’uomo. Significa che se prendiamo una quantità di filo sintetico di nylon tale da sopportare, ad esempio, il peso di una motocicletta, la stessa quantità in filo di ragno saprebbe reggere un minibus con 15 passeggeri. Respect!
Riproduzione e uova
Pregiudizio: i ragni sono troppi, ci stanno invadendo!
No. Ok, una femmina può deporre anche migliaia di uova, ma solo l’1% sopravvive. Ci sono anche ragni che depongono un solo uovo per volta. Chi parla di emergenza ragni lo fa per interesse elettorale, ma non sono certo questi animali IL problema.
Utilità dei ragni
Pregiudizio: i ragni ci rubano il lavoro.
Già confutato. Tengono pulito e fanno girare l’economia, avvalorando la formula “ogni ragno un guadagno”.
Corteggiamento e accoppiamento tra ragni
Pregiudizio da differenze culturali: i ragni sono violenti con le femmine.
No. Il ragno maschio non ha neanche il pene, quindi zero rischio dick pics non richieste. Trasferisce lo sperma direttamente nel corpo della femmina aderendo a lei, e giustamente solo se questa glielo permette. “No” vuol dire “no”! Altrimenti lei, insofferente, se lo mangia.
Sicché al ragno occorre esplicitare molto chiaramente le proprie intenzioni, presentandosi ai bordi della tela di lei e facendo un timido “tap tap” di corteggiamento sui fili più esterni, magari anche portandole del cibo da condividere, o danzando (come il coloratissimo ragno pavone, nel video qui sotto, che infatti si stra-pavoneggia e fa anche la ruota!). Altrimenti è un ragno morto.
Certe volte, il maschio viene mangiato dalla femmina anche ad accoppiamento riuscito, ma non per debolezza: lui è naturalmente programmato per offrirsi in pasto a lei in modo da darle ancora più proteine per deporre le uova e nutrire i piccoli. Che nobile gesto d’altri tempi!
Comunque in certe specie, le neomamme ricevono pampers focaccia (scusate, non ho resistito), perché i baby-ragnetti se le mangiano tutti insieme subito dopo la schiusa, per crescere forti e vigorosi senza che nessuno dica loro che è ora di spegnere la luce.
Specializzazioni: scavatori, tessitori, cacciatori
Pregiudizio: i ragni son buoni solo a fare il lavoro sporco.
No. Sono animali altamente specializzati, spesso laureati, che si classificano in tre tipologie:
- gli scavatori che vivono volentieri sottoterra, più tozzi e pelosi, con zanne che funzionano in verticale come bulldozer (negli altri tipi invece sono orizzontali);
- i tessitori, abili a camuffarsi e in genere a starsene buoni buoni; molto precisi e con zampe più lunghe e flessuose, per percorrere meglio la tela;
- e i cacciatori, i migliori in combattimento, con occhi più grandi e zampe particolarmente pelose, per una presa più sicura.
Tipi di ragnatele
Pregiudizio: la tela di ragno è sempre uguale e ha una sola forma.
Falso anche qui. Tutti i ragni ovviamente hanno passato la scuola tessile dell’obbligo, dove imparano che diverse ghiandole producono diversi tipi di filo: c’è il filo per avvolgere la preda, quello per la base della ragnatela, quello per i ritocchi, quello per proteggere la sacca con le uova… tutti di composizione diversa!
E la ragnatela ha sempre una logica, come i nodi dei marinai. Ce ne sono di lisce e regolarissime, a croce, a spirale, a bozzolo, e pure con tanto di foglia secca dentro, per i ragni desiderosi di un tendone da esterno sotto cui proteggersi. Il padrone della tela decide quali punti saranno appiccicosi, per catturare il cibo, e quali no, per spostarcisi. E le parti più esterne sono particolarmente labirintiche, per confondere gli intrusi non graditi. Capito che perizia? Io il massimo che abbia mai fatto in casa mia è stato pitturare un armadio, ed è venuto pure male.
Cosa mangiano i ragni
Pregiudizio: i ragni sono ingordi, aggressivi e mordono.
Solo se disturbati! Conosco umani che mordono gratis, per nevrosi o sadismo. Loro più che altro per cacciare, e non sprecano nulla! Oltre a mordere possono anche sputare addosso alla preda per confonderla, o tirarle addosso la ragnatela per un effetto rete. Furbi. Non solo insetti, comunque: mangiano anche pietanze più corpose quali lucertole, topolini o (sigh!) uccellini. Solo una specie di ragno è vegetariana… Su questo c’è da lavorare.
Rischi: i ragni sono pericolosi?
Pregiudizio: i ragni sono velenosi.
Spesso è vero, ma più nella percezione che nella realtà, perché il loro morso solo di rado uccide l’uomo (non che sia piacevole riceverlo, eh!). In compenso il veleno è studiato in laboratorio da chi produce antidoti e farmaci per le terapie del dolore, dell’Alzheimer, dell’epilessia, oltre a insetticidi naturali. Per le bestie predate, in effetti, il discorso cambia: dopo averle catturate e morse, il ragno ci rigurgita sopra del filo ulteriore, corrosivo, per marinarle fino a scioglierle, perché può inghiottire solo cibi liquidi, niente solidi! Sconcertante come Jean Reno che in Nikita se ne arriva con la tanica di acido guardando male tutti e si mette a fare cose raccapriccianti.
Tipi di ragni australiani velenosi
In Australia, i ragni mortali per l’uomo sono solo due: la celeberrima vedova nera (Redback spider, dalla sua famosa striscia rossa sul dorso) e il ragno dei cunicoli (Sydney Funnel-web spider, più voluminoso, che ama frequentare giardini e curiosare nelle case del New South Wales, e ogni tanto si presenta a bordo piscina). Ma negli ultimi trent’anni non hanno ucciso più nessuno! Ormai tutti gli ospedali hanno l’antidoto. In caso di morso occorre bendarsi stretto tutto l’arto, fin su, restare immobili e chiamare i soccorsi.
Bene, se siete arrivati fin qui: grazie per la vostra attenzione alla riabilitazione sociale del ragno! Vi daranno dei buonisti, ma siete dalla parte giusta della zoologia. Alla prossima! 🕸
Comunque, nel caso vogliate studiare uno di questi esemplari, i curatori della mostra consigliano di metterlo preventivamente in freezer per due ore, e quando avete finito di riportarlo dove l’avete trovato. Viva la catena alimentare.
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Grazie e buona lettura! 🙂
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