Cosa sono i tromboliti, e perché vale la pena soffermarsi ad ammirarli?
“Ho trovato: i tromboliti! Andiamo a vederli!”
“Trombo-chi? Cosa sono i tromboliti?”
“Boh! Cioè, delle robe minerali, antichissime, più antiche di tutto, ma vive!”
“Dove sono?”
“In un lago qua vicino. Andiamo? I tromboliti! Tromboliti!”
Iniziava così, mentre applaudivo come una bimba felice leggendo la Lonely Planet tutta sgualcita, la mia scoperta dell’esistenza delle vetuste e mitiche formazioni dalla mirabolante denominazione.
Dove? Lungo il litorale meridionale del Western Australia, scendendo in auto a un centinaio di chilometri da Perth alla scoperta di cose strane e interessanti, meglio ancora se naturali.
La meta speciale è il Lake Clifton, un lago lungo 20 km e sottile come una strisciolina parallela alla costa marittima, dentro allo Yalgorup National Park. Un luogo benedetto da una quiete primordiale nonché dalla presenza solo sporadica di umani di passaggio.
Come sono fatti dunque questi tromboliti, per essere tanto speciali?
1. Sono più vivi di alcune persone che conosco
Sembrano sassi normali, solo che sono vivi!
Si tratta di ammassi di microrganismi unicellulari, riuniti in colonie che vanno a formare delle specie di grumi di grandezza variabile – da qualche millimetro a qualche centimetro -, tra cui si accumulano sabbia e calcificazioni; il tutto assume l’aspetto di un masso tondo e piccoletto, sonnecchiante sulla costa dello specchio d’acqua dolce in compagnia di tanti fratellini.
2. Sono vintage ma restano umili
I tromboliti sono la testimonianza unica di organismi che esistevano milioni di anni fa, prima di qualunque forma di vita pluricellulare.
Plus: nei vari luoghi del mondo in cui si trovano, sono ormai estinti ed esistono allo stato fossile; solo in questo lago e in una manciata di altri posti, invece, sono vivi e vegeti! Si sono formati di recente, non si sa bene come mai al di là della presenza di abbondante carbonato di calcio nell’acqua. Hanno “solo” 2000 anni!
3. Sono più utili di alcune persone che conosco
I tromboliti non consumano ossigeno, bensì lo producono!
Grazie alla loro notevole capacità di fotosintesi, furono essi stessi tra i responsabili del relativamente brusco innalzamento della soglia di ossigeno sulla terra, sempre milioni di anni fa, che permise agli organismi multicellulari di svilupparsi e di diventare le creature dominanti.
In pratica, sia per le nostre gioie che per i nostri dolori possiamo ringraziare i tromboliti.
4. Sono soggetti di narrazioni
Per gli Aborigeni, i tromboliti non sono altro che le uova di un serpente gigante, il mitico Waugal, che a furia di muoversi sinuosamente lungo la regione plasmò i corsi d’acqua e la terra, aiutando gli abitanti a non morire di sete. Dalle uova nacquero altri serpentelli che si avventurarono a loro volta a formare fiumi, torrenti e bacini idrici sotterranei.
A riprova dell’innegabile fascino vintage dei tromboliti, persino il mitico Bill Bryson, autore di un meraviglioso e divertentissimo libro sull’Australia, “In un paese bruciato dal sole”, li inserisce alla fine del volume raccontando la sua reazione stupefatta alla visione, identica alla mia (in realtà lui parla dei cugini più famosi e del tutto simili, gli stromatoliti di Shark Bay, più a nord e più conosciuti; che sono però meno unici e meno belli a vedersi, poiché la differenza sta nel tipo di sedimentazione – a strati invece che a grumi – e dunque nell’aspetto, meno geometrico e regolare).
Perché spingersi lontano da tutto per vedere i tromboliti
Effettivamente, perché?
I tromboliti non cambiano la vita, a meno che non li adoperiate in battute dal retrogusto pecoreccio per rimorchiare – e se davvero ci riuscite, di certo la conquista è fatta per durare.
I tromboliti non rispondono a domande esistenziali. Anche dopo averli incontrati, continuo regolarmente ad arrovellarmi sul perché rimango una persona gentile con gli str***i o al massimo li ignoro del tutto, insistendo per sentirmi una persona elegante e superiore invece di scendere al loro livello con un linguaggio ben più immediato. Davanti a un tale mistero, gli amici tromboliti tacciono, sconcertati.
I tromboliti non risolvono problemi pratici, come ben sanno le mie lampadine morte della cucina lasciate senza rimpiazzo da due anni.
I tromboliti, benché si trovino in una zona del tutto affascinante e ricca di natura, non sono fonte di ispirazione (Aborigeni a parte), come dimostra il fatto che sto scrivendo di loro a un anno intero dalla loro visione, e che non sono affatto sicura che leggerete fin qui.
Che se ne fa uno normale, diversamente da uno scienziato, dei tromboliti, o della conoscenza dei tromboliti?
Niente, se non tenere viva la capacità di meravigliarsi. Per questo sono bellissimi e hanno ancora più valore. E a differenza di parecchie persone, sono certamente degni di stare al mondo.
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Grazie e buona lettura! 🙂
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