“Non è come sembra!” – dissero un marito fedifrago e l’Australia, entrambi per colpa di un pappagallo bianco!
Meriti dei pappagalli
Che i pappagalli siano capaci di grandi imprese è cosa nota. Ci sono quelli che grazie alle loro imitazioni di versi equivoci hanno rivelato un tradimento amoroso ai danni di un’ignara coniuge; quelli a loro agio nel ruolo di cantanti di band metal; e così via, con svariati prodigi compiuti e molti altri ancora da realizzare. (Nel primo caso, la moglie tradita ha condotto il pennuto fin dalla polizia perché fosse usato come prova di adulterio, ma il teste piumato non è stato accolto in giudizio. C’est la vie!).
Però il pappagallo bianco di cui voglio raccontare oggi si posiziona a un tutt’altro e ben più nobile livello: ha contribuito a riscrivere la storia dell’Australia.
(Oltre a far scoprire alla sottoscritta nei panni di quale personaggio storico sarei potuta vivere, a lungo e felicemente).
Andiamo con ordine, e indietro nel tempo. I protagonisti della storia sono due esemplari di pappagallo bianco australiano, della mitica razza (se leggete questo blog potreste già sapere perché mitica) del cacatua ciuffo giallo o dalla cresta gialla (sulphur-crested cockatoo), della cui natura e comportamento ho parlato nel dettaglio qui. Perché sono così speciali?
Il cacatua del Mantegna
Siamo nel 2004 quando una studiosa australiana dell’Università di Melbourne, Heather Dalton, sta esaminando un celebre dipinto religioso del Mantegna (Madonna della Vittoria, esposto al Louvre).
Heather si accorge che alle spalle della Madonna con bambino se ne sta appollaiato, tranquillo e giudizioso, un bel pappagallo bianco, animale che nel Rinascimento era quasi venerato in virtù della sua grande abilità oratoria. Fin qui ci erano arrivati tutti, ma Heather capisce subito di non essere davanti a un pappagallo qualunque (hello cocky!, dev’essersi detta, come da tipico saluto Aussie). Per sicurezza fa ricerche per dieci anni, volendo fugare ogni dubbio: l’animale è un esotico cacatua ciuffo giallo, che vive solo in Australia e nella vicina Papua Nuova Guinea, mai rappresentato nell’arte europea prima di allora. Peccato che il dipinto sia del 1496, mentre l’Australia è stata ufficialmente scoperta solo intorno al 1770! Come ci è arrivato il precoce cacatua fino a farsi conoscere dal Mantegna con tanto anticipo?
Un mistero che costringe gli studiosi di tutto il mondo a rivedere la loro conoscenza delle rotte commerciali internazionali percorse nel Quattrocento.
E se guardiamo bene il quadro, il nostro cacatua ha proprio l’aria di conoscere già tutto questo, insieme a tante altre avventure che non avrà mai modo di raccontarci.
Il cacatua di Federico II
Il secondo e ancor più prodigioso cacatua incrocia anche lui il destino, ormai marcato dai volatili parlanti, della nostra caparbia Heather Dalton.
Heather, grazie alla scoperta di un team finlandese, viene a contatto con le prove visive del fatto, in sé già noto, che nel XIII secolo l’Imperatore del Sacro Romano Impero e Re di Sicilia Federico II, grande estimatore di bestie rare ed esotiche e in particolare di uccelli (come dargli torto?), possedesse tra gli altri un misterioso pappagallo bianco non meglio identificato.
Nessuno infatti fino ad allora si era mai accorto che, nel famoso trattato di ornitologia e falconeria scritto probabilmente proprio dal sovrano in persona, il De Arte Venandi cum Avibus (“L’arte di cacciare con gli uccelli”), questo misterioso pappagallo si trova persino raffigurato, in ben quattro dei 900 disegni che adornano il libro.
Di nuovo, Heather fa i suoi accertamenti, per concludere che quella figura rappresenta proprio un cacatua, dono di un sultano egiziano all’Imperatore in segno di rispetto e amicizia.
Risultati della ricerca
Cosa è stato osservato?
- Così come nel dipinto rinascimentale, anche in questo manoscritto il cacatua è disegnato con la crestina ripiegata all’indietro, posizione che esprime tranquillità e naturalezza dell’animale (che invece quando per qualsiasi motivo non si sente al sicuro la dispiega in avanti, come in questa foto).
- Il pappagallo doveva quindi essersi abituato alla vita a corte, dopo un lunghissimo viaggio via terra e via mare a contatto con gli esseri umani. Insospettabilmente, i cacatua vivono anche più di cent’anni, perciò la lunga spedizione non deve averlo intimorito.
- Il cacatua era arrivato in Sicilia dall’Egitto, e in Egitto dal nord dell’Australia, probabilmente passando per la Cina. Non solo quindi già nel Rinascimento le rotte commerciali di collegamento con il continente rosso erano floride (tanto da includere l’importazione di animali esotici tra le proprie pratiche), ma addirittura nel Medioevo!
Dal pappagallo bianco, due degne conclusioni
Cosa ce ne viene, di tutto questo, a noi comuni mortali?
- Che non importa quanto si sia sicuri di qualcosa, un cacatua potrà sempre mescolare le carte in tavola e smentirci.
- Che la Ricerca è bellissima, e può letteralmente cambiare il mondo.
Cosa ha dichiarato scherzosamente Heather alla stampa? (Questa è la fonte, non me lo sono inventato!) … Che ora si è messa a cercare eventuali vombati precoci nell’arte!
Se ve lo foste persi, ho raccontato tutti i segreti dell’iconico cacatua ciuffo giallo qui (compreso come può amarvi incondizionatamente o fare il pazzo meglio di qualunque altra bestia).
Ma le bellezze e curiosità dei cacatua non finiscono qui. Alla prossima! 🙂
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Grazie e buona lettura! 🙂
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